I due miracoli di Putin. Finlandia e Svezia verso l’adesione alla Nato

I governi dei due Paesi scandinavi annunciano di presentare domanda. Più morbida la posizione della Turchia. I due miracoli di Putin sono quelli di avere convinto Helsinki e Stoccolma a superare il taboo dell’appartenenza alle alleanze militari e abbandonare la storica neutralità.

Semaforo verde dalla Nato all’adesione di Finlandia e Svezia. Il vertice informale dei ministri degli esteri dell’Alleanza Atlantica, che si è tenuto a Berlino il 14 e 15 maggio, ha aperto la porta ai due Paesi scandinavi.

Nella conferenza stampa finale, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg (collegato da remoto perché positivo al Covid) ha annunciato che il dialogo con la Turchia è proficuo. Il presidente Recep Tayyp Erdogan aveva manifestato nei giorni scorsi la sua contrarietà all’ingresso dei due Stati nordeuropei. Perché, ha spiegato Erdogan, ospitano membri del Pkk, il partito dei lavoratori curdo che Ankara considera gruppo terrorista.
La posizione turca si è ammorbidita nei giorni successivi. Proprio il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, aveva comunicato la disponibilità della Turchia a un dialogo in ambito Nato sulla membership di Helsinki e Stoccolma.

La buona volontà turca è stata accolta con soddisfazione dentro l’Alleanza. Stoltenberg ha detto che “nella Nato ci si siede a un tavolo e si dialoga per superare le difficoltà”. Un chiaro riferimento all’aggressività bellica russa. Il segretario di Stato Usa, Anthony Blinken, ha spiegato nella conferenza stampa di avere avuto un colloquio con il capo della diplomazia turca e di essere ottimista sul fatto di trovare un terreno comune per superare le divergenze.

Mentre a Berlino si discuteva, la Finlandia ha fatto l’annuncio ufficiale atteso per la giornata del 15 maggio. Il governo di Helsinki ha deciso di presentare la domanda di adesione alla Nato. La palla passa quindi al Parlamento finlandese che deve approvare o respingere la proposta dell’esecutivo. La premier Sanna Marin e il presidente Sauli Niinisto hanno scelto di fare insieme l’annuncio. Un modo per dare più forza politica all’adesione dato che arriva dalle due più alte cariche dello Stato. Hanno spiegato di temere “una minaccia nucleare molto seria”, aggiungendo che l’ingresso nella Nato rafforza la sicurezza finlandese perché l’Alleanza ha le armi nucleari e ci sarebbe una risposta se la Russia le usasse.

Cosa succede se la Finlandia entra nella Nato

La Finlandia abbandona dunque la sua tradizionale neutralità. Lo stesso ha fatto la Svezia. Poche ore dopo l’annuncio finlandese, il governo di Stoccolma ha comunicato di presentare la domanda per l’adesione alla Nato. La scelta svedese ha una rilevanza di grande portata storica. Perché il Paese è rimasto neutrale durante la seconda guerra mondiale e da oltre due secoli evita di aderire a un’alleanza militare. L’istanza svedese arriverà al quartiere generale Nato di Bruxelles nei prossimi giorni. La premier Magdalena Andersson ha dichiarato che il popolo di Svezia è d’accordo sulla membership, così come la maggior parte delle forze di opposizione.

Intesa per la sicurezza tra Regno Unito, Svezia e Finlandia

Vladimir Putin è riuscito dunque nel duplice miracolo di convincere la Svezia a abbandonare un neutralismo storico e plurisecolare e spingere la neutrale Finlandia verso la Nato. Un’impresa che porta tutta la Scandinavia nell’orbita atlantica. Cosa farà la Russia? Mosca ha minacciato risposte politiche e ha escluso il dispiegamento di forze nucleari russe nel Baltico. Proprio su questo c’è da preoccuparsi perché ogni volta che la Russia ha preso una posizione ha fatto puntualmente il contrario. Si pensi alle dichiarazioni a ridosso del 24 febbraio, giorno dell’attacco all’Ucraina, nella quale i leader russi negavano qualunque intenzione militare nei confronti del vicino.

Intanto sul campo continua l’aggressione russa e si fa più forte la resistenza ucraina. Il comando militare ucraino ha reso noto che missili russi sono caduti in un’area vicina al confine polacco, non distante da Leopoli. Quattro missili da crociera lanciati da una nave nel Mar Nero hanno colpito un distretto militare a Yavoriv, nella regione appunto di Leopoli. I militari di Kiev continuano a combattere su tutti i fronti. Stoltenberg, nel vertice di Berlino, ha detto che l’Ucraina può vincere la guerra con la Russia. Una dichiarazione che arriva dopo l’annuncio che saranno fornite altre armi all’esercito di Volodymyr Zelensky.

Si combatte nell’inferno di Mariupol. I russi hanno usato, secondo fonti ucraine, bombe incendiarie e al fosforo contro gli uomini del battaglione Azov asserragliati nelle acciaierie Azovstal. Su questo punto la Russia ha annunciato che non intende trattare. Putin vuole chiudere la partita probabilmente al grido “non faremo prigionieri”.

La Russia non mollerà facilmente la campagna militare nel Donbass. Zelensky ha rilanciato nella serata del 15 maggio il fatto che i russi torneranno all’attacco nella regione nonostante si trovino in un vicolo cieco. Il sito di informazione ucraino Ukr Inform riporta che i russi morti nel conflitto sono 27.400. Un altro record per Putin.

Leave a Reply