Nella capitale dell’Afghanistan i miliziani sparano circa 30 razzi verso l’aeroporto per colpire l’aereo su cui viaggiavano il Segretario alla Difesa Usa e il Segretario Nato.
Isis e Talebani attaccano Usa e Nato a Kabul. Una prova di alleanza che è un ulteriore segnale di come lo Stato Islamico stia puntando a trovare in Afghanistan un rifugio sicuro. I suoi miliziani sono in fuga ovunque in Siria e Iraq. E la sola speranza che ha il Califfato per avere ancora un po’ di credibilità è offrire una meta in cui rifugiarsi.
Lo Stato Islamico minaccia l’Afghanistan
Così, in vista della visita a Kabul di James Mattis, Segretario alla Difesa Usa, l’Isis tenta di fare il grande colpo, provando a colpire l’aereo su cui viaggiava il capo del Pentagono accompagnato dal Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg.
La visita di Mattis non era stata preannunciata. A sorpresa il Ministro della Difesa degli Stati Uniti è arrivato all’aeroporto per incontrare i vertici del governo di Kabul e le forze militari Usa e Nato impegnate nella missione in Afghanistan.
Poco dopo l’arrivo di Mattis e Stoltenberg, una raffica di circa 30 razzi sono stati sparati verso l’aeroporto. L’attacco non ha causato né morti né feriti. Lo hanno rivendicato però sia i talebani sia l’Isis. A confermare la veridicità delle rivendicazioni è stato il site, il portale Usa che monitora le attività online dei gruppi islamici integralisti. Un videoclip pubblicato sul site mostra miliziani del Califfato che lanciano razzi alla volta dell’aeroporto della capitale afgana.
Isis e Talebani attaccano in Afghanistan
Ora Stati Uniti e Nato devono porsi una questione: come facevano talebani e Isis a sapere dell’arrivo di Mattis e Stoltenberg se la visita non era stata annunciata e era a sorpresa? La risposta sta quasi sicuramente dentro il governo di Kabul. E’ qui che si nasconde la talpa che ha informato i militanti islamici. Solo negli ambienti governativi afgani si sapeva della visita a sorpresa delle autorità americane e Nato.
Perché l’Isis attacca l’Afghanistan
C’è anche una seconda questione. L’Isis cerca un’alleanza con i talebani nella speranza di consolidarsi nel Paese. L’Afghanistan diventa la nuova terra di conquista dello Stato Islamico. I talebani a loro volta hanno bisogno di rinforzi per portare avanti la loro guerra santa. E un gruppo che ha dato ospitalità e nascosto Osama Bin Laden, non ha certo scrupoli morali per stringere un’alleanza di convenienza con gli uomini di Abu-Bakr al Baghdadi. La guerra contro il Califfo insomma si sposta a est tra gli altipiani asiatici. Nei prossimi mesi e anni dovremmo abituarci a questo.