Ucraina: l’escalation nucleare è a un livello basso

Lo dice l’autorevole Istituto per gli Studi sulla Guerra. La Nato condanna la retorica nucleare russa. Gli Stati Uniti gettano acqua sul fuoco.

L’annuncio di Vladimir Putin di spostare in Bielorussia una parte di armi nucleari ottiene la condanna della Nato. Il quartiere generale dell’Alleanza Atlantica ha definito “irresponsabile” e “pericolosa” la retorica nucleare del presidente russo. La Nato fa sapere che non cambierà la sua strategia nucleare a seguito dell’annuncio di Putin. Gli Stati Uniti ritengono che la Russia non abbia intenzione di usare armi di distruzione di massa.

L’Ucraina ha richiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Kiev accusa Mosca di avere violato il Trattato di non proliferazione di armi nucleari. Putin nega le accuse. Risponde che anche gli Stati Uniti hanno dispiegato armi di distruzione di massa sul territorio dei loro alleati in Europa. Il governo ucraino punta il dito contro Mosca: “Trasforma la Bielorussia in un ostaggio nucleare”.

Il testo del Trattato di non proliferazione nucleare

La Bielorussia confina con l’Ucraina, ma anche con tre Paesi Nato: Polonia, Lettonia e Lituania. Il presidente Alexander Lukashenko ha parlato a lungo con Putin del trasferimento di armi nucleari. Entrambi, scrive la BBC, concordano che Mosca non trasferisce a Minsk il controllo sulle sue armi, che rimane in mani russe.

Intanto un’analisi dell’Istituto di Studi per la Guerra, autorevole centro studi Usa, dice che i rischi di un’escalation nucleare dopo l’annuncio di Putin sono ancora a un livello molto basso. Dunque sembrerebbe esserci molto rumore per nulla.

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