Per la prima volta dal 1961, il governo di Stoccolma invia a 4,8 milioni di famiglie le istruzioni da seguire in caso di conflitto.
La Svezia è in allerta. I cittadini del Paese scandinavo riceveranno nelle proprie abitazioni dal 28 maggio prossimo, e per una settimana, un opuscolo di istruzioni precise da seguire in caso di grave crisi economica o di guerra.
Il governo di Stoccolma, guidato dal socialdemocratico Stefan Lofven, ha deciso di inviare l’informativa ai 4,8 milioni di famiglie svedesi. L’opuscolo è stato presentato oggi 21 maggio e si intitola: Se arriva una crisi o una guerra. Il libretto può essere già scaricato da internet. Tra le istruzioni indicate c’è riportato cosa fare nel caso di mancanza di acqua, riscaldamento e come fare a comunicare nel caso siano saltate le linee telefoniche e gli altri canali.
L’ultima volta che la Svezia fece ricorso a questa forma di comunicazione fu nel 1961, nel pieno della Guerra Fredda. Fu la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Dal governo di Stoccolma fanno sapere che si tratta di una pura campagna di sensibilizzazione e non c’è alcun pericolo al momento. Christina Andersson è la capa della campagna di comunicazione. Ha spiegato che “tutti devono sapere come la crisi possa abbattersi sulla società, che responsabilità hanno gli individui e come le persone si possano preparare per affrontare le situazioni difficili”.
Ombre russe
Sebbene il governo dica che non ci sono pericoli imminenti, è evidente che uno dei pericoli temuti dalla Svezia arriva dalla Russia, il grande gigante dell’est.
Dopo l’annessione della Crimea nel 2014 da parte di Vladimir Putin, la Svezia ha cominciato a mostrare i muscoli.
Svezia al via manovre militari
Lo scorso anno ha inviato truppe sull’isola di Gotland, nel cuore del Mar Baltico. Nel 2016, Stoccolma ha reso obbligatorio il servizio militare per uomini e donne. Alla fine del 2017, la Nato ha cominciato in Norvegia esercitazioni militari con 35.000 uomini nell’Artico.
Svezia e Finlandia non sono parti della Nato. Nonostante questo mantengono una relazioni abbastanza buona con la Russia, anche se fondata su un delicato equilibrio diplomatico.
Attualmente, un sondaggio ha mostrato che il 50% rifiuta l’adesione alla Nato. Per gli svedesi è invece un po’ diverso. Un sondaggio realizzato dall’Economist a settembre 2017 mostra che il 39% è contrario all’ingresso Nato, mentre il 47% è favorevole.
Intanto, al di là dei sondaggi, la cooperazione della Svezia con l’Alleanza Atlantica e i paesi baltici (Lettonia, Estonia, Lituania) si fa sempre più stretta. E mentre la tensione nella regione baltica è in crescita, la spesa militare svedese pari al 1% del Pil nel 2017 non è mai stata tanto bassa.