La sindrome russa dell’Africa Centrale

La Russia crea tensione tra diversi paesi africani. Ghana, Burkina Faso e Repubblica Centrafricana vivono la sindrome russa.

La sindrome russa colpisce l’Africa. La presenza dei mercenari del gruppo Wagner in Mali mette in allarme diversi paesi africani e innesca tensione anche con quelli europei. Tra Ghana e Burkina Faso la tensione è altissima. La vicenda ucraina spaventa le economie più deboli e i paesi che non appartengono a organizzazioni fondamentali come la Nato.

Il Burkina Faso ha richiamato il suo diplomatico inviato in Ghana perché il presidente di quest’ultimo, Nana Akufo-Addo, ha accusato il primo di avere incaricato i mercenari. Akufo-Addo ha detto che i miliziani del gruppo Wagner sono vicini al confine settentrionale del Ghana. L’accusa è arrivata mentre era in corso il summit Usa-Africa a Washington.


 

CARTINA AFRICA, Mappa dell'Africa


Il presidente ghanese c’è andato giù duro. Ha anche aggiunto che il Burkina Faso è parte di una partnership insieme al Mali per l’impiego del gruppo Wagner nella regione. Addo avrebbe detto al segretario di Stato Anthony Blinken, secondo Al Jazeera, che il governo del Burkina Faso ha offerto come pagamento la cessione di una miniera.

Per tutta risposta, il ministro degli esteri del governo ha espresso disapprovazione per l’accusa del Ghana. Le autorità del Burkina hanno sottolineato di non avere chiamato il gruppo Wagner. Da questi nessuna risposta è arrivata.

La sindrome russa si manifesta in tutta la sua forza più a est. Nella Repubblica Centrafricana il direttore di un centro culturale russo è stato ferito al volto da un pacco bomba nella capitale Bangui. Il leader del gruppo Wagner ha accusato la Francia di essere dietro l’attacco. Negli ultimi anni la Russia ha sostituito la Francia in diverse sue ex-colonie nell’Africa centrale e occidentale. Queste hanno subito gli attacchi di gruppi armati animati da profondi risentimenti antifrancesi.

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