I parlamenti di Tobruk e Tripoli contrari all’accordo sulla Libia

Notiziario Estero l’aveva previsto nell’editoriale del suo direttore. Troppo affrettati i tempi dell’accordo sulla Libia. E non tutti erano d’accordo, come ora mostra la posizione dei parlamentari di Torbuk e Tripoli.

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I presidenti dei parlamenti di Tobruk e Tripoli non firmano l’accordo per il governo di unità nazionale in Libia

Il Congresso nazionale libico di Tripoli e il parlamento libico di Tobruk hanno indirizzato una missiva al segretario dell’Onu, Ban Ki-moon, all’inviato delle Nazioni Unite, Martin Kobler, e al Consiglio di sicurezza del Palazzo di vetro per dirsi contrari all’accordo di riconciliazione nazionale firmato in Marocco la scorsa settimana. Nella lettera si legge che i due parlamenti confermano di essere “favorevoli al dialogo”, ma sottolineato di aver “chiesto all’inviato dell’Onu di aspettare che l’intesa fosse globale dopo l’incontro di Malta, invece lui ha accelerato i tempi andando avanti con la cerimonia della firma a Skhirat”. La Libia, si legge nella lettera, necessita di una riconciliazione globale ma “è stato ignorato” il parere dei due parlamenti “andando contro il significato stesso di riconciliazione”.

Nella missiva si fa riferimento anche a “manifestazioni che si sono svolte a Tripoli e a Tobruk contro questo accordo e il consiglio di presidenza scelto, che sono il frutto di un impegno personale dell’inviato dell’Onu e non del lavoro dei libici”. Ieri i deputati di Tripoli avevano votato a maggioranza con 70 voti favorevoli un documento contrario all’accordo sponsorizzato dalle Nazioni Unite. In una nota, il Congresso ha smentito la sua adesione al governo di riconciliazione, sottolineando che l’accordo è stato firmato da “un numero minoritario di membri del Congresso che rappresentano solo alcune zone isolate di Brega”, che non hanno parlato a nome del Congresso. La maggioranza dei suoi membri rifiuta infatti il risultato di Kobler. “Chi ha firmato a Skhirat non rappresenta che se stesso”, si legge nel comunicato, secondo cui il numero dei membri del Congresso che ha firmato l’accordo di Skhirat non supera le 10 persone. (AGI)

1 COMMENT

  1. stiamo passando quasi allegramente dal colonialismo di potenze europee al colonialismo dell’ONU che pretende di unire, per interessi comuni di altri paesi due o più fazioni con interessi storia e religione diverse senza tenere conto che degli interessi comuni, ma comuni di chi? come al solito di tutti tranne che dei diretti interessati

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