Burundi: il Presidente si ricandida. Scontri e morti nelle proteste

Il presidente del Burundi ha annunciato la sua decisione di candidarsi alle elezioni presidenziali. Sarebbe il terzo mandato. Esplodono le violenze nella capitale. Almeno due i morti.

Manifestazioni di protesta a Bujumbura, capitale del Burundi, contro la decisione del presidente di ricandidarsi per il terzo mandato violando la Costituzione.
Proteste e scontri in Burundi per la candidatura al terzo mandato del presidente uscente

Il Burundi è nel caos dopo la decisione del suo presidente uscente, Pierre Nkurunziza, di ricandidarsi alla carica di Presidente alle prossime elezioni presidenziali a giugno. Nkurunziza ha avuto la nomination dal suo partito: il CNDD-FDD party.

Il tema della ricandidatura del Presidente uscente aveva fatto insorgere l’opposizione, secondo cui la sua presenza nella corsa per il terzo mandato violerebbe la Costituzione.

Ora, il Presidente uscente ha sciolto il nodo. E le proteste sono cominciate.

A migliaia hanno sfilato per le strade della capitale del Burundi, Bujumbura, sostenendo che la ricandidatura è incostituzionale e mette a rischio gli accordi di pace del 2005 che posero fine a una guerra civile che provocò 300 mila morti.

I manifestanti hanno lanciato pietre verso la polizia, che ha risposto usando gas lacrimogeni e idranti d’acqua per impedire l’accesso al centro della città. I morti accertati sono due e numerosi i feriti. La polizia ha arrestato molti manifestanti.

Il presidente del Burundi Pierre Nkurunziza ha annunciato di volersi candidare alle elezioni presidenziali di giugno. Sarebbe il terzo mandato
Il presidente uscente del Burundi Pierre Nkurunziza

La Costituzione del Burundi prevede che non si possa ricoprire la carica di Presidente dello Stato per più di due mandati. Ma il partito di governo di Nkurunziza risponde dicendo che il primo mandato del Presidente uscente è cominciato con una nomina dal Parlamento nel 2005 dopo gli accordi di pace. Senza alcuna elezione, dunque.

Secondo le Nazioni Unite almeno 12 mila persone sono già fuggite dal Burundi nei Paesi vicini perché temono l’esplosione di violenze in vista delle elezioni di giungo.

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