Verso un conflitto in Ucraina? L’accusa di Washington a Mosca ha il sapore di guerra fredda. Si torna alla ricerca di un pretesto di guerra.
L’amministrazione di Joe Biden ha accusato Mosca di inviare sabotatori in Ucraina orientale per creare un incidente che fornisca a Vladimir Putin il pretesto per ordinare l’invasione di tutto o una parte del Paese.
Il New York Times scrive che gli Stati Uniti non hanno detto molto di più per provare l’accusa. Il quotidiano Usa cita una fonte governativa che fa riferimento a comunicazioni intercettate e all’osservazione di movimenti di persone al confine russo-ucraino. Un funzionario degli Stati Uniti ha scritto in una mail, riportata dal Nyt, che la Russia sta cercando il pretesto con azioni di sabotaggio e accusando il governo di Kiev di preparare un attacco imminente in Ucraina orientale.
La Russia, aggiunge il Washington Post, ha già inviato dei sabotatori pronti a condurre operazioni sotto falsa bandiera. Si tratta di personale addestrato alla guerriglia urbana e all’uso di esplosivi per realizzare atti di sabotaggio contro forze filo-russe in Ucraina orientale, in altre parole i separatisti del Donbass.
Il Pentagono ritiene “molto credibile” l’operazione russa di creazione di un pretesto.
La mossa del governo americano rientra in una strategia per tentare di prevenire l’attacco. Ma, osserva il New York Times, senza fornire e svelare dettagli, Washington si espone all’accusa di fabbricare le prove.
L’accusa di Washington contro Mosca è l’ultimo atto di una settimana fitta di incontri diplomatici e colpi di scena. I summit di Vienna, quello a Ginevra e a Bruxelles non hanno fatto fare passi avanti alla diplomazia. Unica cosa degna di nota è stato il dialogo cordiale in ciascuna di queste occasioni, come hanno riconosciuto gli stessi rappresentanti degli Stati nei colloqui di alto livello.
A complicare la situazione c’è il grande cyberattacco all’Ucraina che ha oscurato i portali governativi e mostrando un messaggio da cattivo presagio: “Abbiate paura e preparatevi al peggio”. Intanto, l’amministrazione Biden fa intendere che sosterrà i combattenti ucraini se la Russia invade l’Ucraina. Si affaccia lo spettro di una nuova guerra fredda che potrebbe sfociare in un conflitto.
La risposta russa alle accuse di Washington è arrivata attraverso l’agenzia Tass. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito infondate e non confermate le accuse americane di sabotaggio nell’Ucraina dell’est. Il ministro degli Esteri Serghej Lavrov ha dichiarato in conferenza stampa che “Mosca sta perdendo la pazienza” per non avere risposte dall’Occidente alla richiesta di non allargare la Nato a est.
L’ultimo tentativo di trovare una soluzione a parole arriva dal presidente ucraino Volodymyr Zelenski. Il capo del governo di Kiev – racconta El Paìs– ha invitato Biden e Putin a un incontro virtuale per trovare un compromesso. O è il canto del cigno o l’inizio di un nuovo percorso.