Viaggio a New York fai da te

Come visitare la grande metropoli americana. Viaggio a New York fai da te consigliato da Notiziario Estero.

I viaggi fai da te sono i migliori. E un viaggio a New York fai da te è ancora meglio. Certo non alla portata di tutti perché obbligano a mettersi in gioco con altre realtà, a ingegnarsi, a pensare a soluzioni per eventuali imprevisti. A noi di Notiziario Estero il viaggio fai da te ci piace molto.

Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone. John Steinbeck, da “Viaggio con Charley”

New York è splendida a settembre e ti fa sentire come in un film. La temperatura è ottima, le giornate sono generalmente ventilate e raramente piove. A settembre New York offre il meglio di sé, la città si risveglia dopo il torpore estivo, si mette in movimento dando quelle scosse di energia frizzante che solo la città dei grattacieli riesce a trasmettere. Ecco alcuni consigli per un viaggio basati sull’esperienza personale.

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Aereo

Consiglio di prendere un volo diretto evitando gli scali. I collegamenti dall’Italia ci mettono in media otto ore, all’incirca quello che ci vuole per andare in vacanza in macchina dal nord a certe zone del sud Italia. Scegliere lo scalo è una perdita di tempo e anche dal punto di vista economico non c’è poi tutto questo risparmio. Se proprio siete arrivati all’ultimo momento e rimane solo il volo con scalo allora non avete scelta. Oggi sono moltissime le compagnie aree che collegano città come Milano, Roma, Pisa, Napoli e Palermo a New York. Personalmente consiglio la Delta Airlines, compagnia Usa con ottimo servizio di accoglienza e assistenza (sui loro voli c’è un ottimo vino rosso e bianco). Se si cerca con pazienza, è possibile trovare occasioni di andata e ritorno sui 350 euro. Ottima linea anche per le famiglie con bambini. Una seconda compagnia che consiglio, per chi riesce a cogliere l’occasione di un prezzo favorevole, è quella degli Emirates. Anche con Alitalia si vola bene su New York. Oggi però la nostra compagnia di bandiera si appoggia spesso a operatori di altre compagnie gestendo solo il personale di bordo. Molti voli Alitalia sono infatti operati da Delta. Infine, molto buona anche la United Airlines, sempre americana, dotata di una flotta di aerei comodi giganti.

Alloggio

Non è vero che a New York tutti gli Hotel siano proibitivi. Se si cerca con pazienza nella rete si trovano grandi occasioni. Personalmente suggerisco di cominciare da motori di ricerca come expedia.it e ederams. Monitorandoli con frequenza si trovano occasioni scontate anche del 50% se si acquista però solo in quel giorno. Spesso però il pagamento non è rimborsabile se per qualche evento non si riesce più a partire. Il vantaggio è che si arriva in città con l’albergo già pagato senza dover sborsare un dollaro, concentrandosi solo sulle spese in città. Questi motori di ricerca hanno un servizio clienti e un numero da chiamare per qualunque evenienza che danno ogni assistenza. Consiglio su questi motori due alberghi: il Dumont Affinia Hotel (situato sulla 34° strada a due passi dall’Empire State Building) o il Marriot (in diverse zone della città). Ne esistono molti altri, io però utilizzo di solito questi due e il servizio è davvero eccezionale, il prezzo spesso contenuto se si attende con pazienza il momento giusto sui siti di prenotazione. Di recente al Dumont una quadrupla con bagno e piccola cucina (che evita di spendere soldi in ristoranti) l’ho trovata a 1700 euro per una settimana. Una soluzione ideale soprattutto se si hanno bambini perché evita di dover cercare luoghi per mangiare ogni momento. La cifra può anche essere abbassata se si cerca con pazienza. Sconsiglio di prenotare direttamente dai siti degli alberghi perché le tariffe sono più alte, o di fare prenotazioni telefoniche direttamente con l’hotel, spesso ci sono malintesi e finite per pagare molto di più.

Transfer e trasporto pubblico

Dall’aeroporto il consiglio è di prendere la metropolitana. Il costo dal John Fitzgerald Kennedy è di $ 7,75. Se avete bagagli ingombranti e proprio non ce la fate, allora conviene prendere il taxi. Fuori dai terminal degli aeroporti ci sono i punti di attesa. Il costo di una corsa fino a Manhattan è in media di 70 dollari (circa 66 euro) e ci mette senza traffico 45 minuti. Un’altra soluzione è lo shuttle (prenotabile sul sito della goairlink). E’ una navetta con autista che viene a prendervi all’aeroporto e vi porta in Hotel. Il costo è di circa 86 euro. Personalmente lo sconsiglio non tanto per il servizio (l’ho provato ed è efficiente) quanto per il tempo che rischiate di perdere all’aeroporto perché bisogna recarsi al desk del Ground Transportation (un’area colore azzurro che si trova all’uscita dei terminal) e dovete fare una sorta di check-in consegnando il voucher che vi viene trasmesso in posta elettronica. L’addetto di turno compila un modulo e chiama il servizio, vi fanno sedere a attendere e dopo un po’ (in media 20 minuti) arriva l’autista strillando il vostro nome in mezzo all’aeroporto (l’esperienza in sé è anche divertente se non siete troppo stanchi).

Per gli spostamenti in città dovete considerare che la metropolitana (il mezzo più veloce) costa $ 2,75 (circa € 2,40). Se siete in gruppo di 3/4 persone è più conveniente per i tragitti brevi su Manhattan (per esempio dall’Empire State Building a Central Park) prendere il taxi. Con la mancia vi costa circa 8 dollari, sempre meno di una corsa in metropolitana che per 4 persone equivale a 11 dollari. Se siete da soli o in due allora è meglio il metrò. Sotto le stazioni della metropolitana di New York è possibile fare la metro card presso gli erogatori elettronici. La metrocard la caricate come preferite anche se la base richiesta è di 10 dollari.

Da vedere

In una settimana consiglio di fare così se non siete mai stati a New York:

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1 giorno (dopo quello d’arrivo): passeggiata al Central Park per riprendersi e rilassarsi senza immergersi subito nelle mille luci di Manhattan. Giro in barca sul piccolo lago in mezzo al parco (da non confondere con quello grande chiamato Reservoir). Noleggio di un’ora circa 15 dollari. Visita a Strawberry Field (sul lato ovest del parco) per vedere il luogo dove è stato ucciso John Lennon, oggi ricordato con un piccolo memoriale fatto realizzare da Yoko Ono. Poi ritorno verso Manhattan (impossibile perdersi, la bussola sono i grattacieli che sovrastano il parco) e breve sosta a Columbus Circle (dove c’è un punto di distribuzione di cartine e materiale informativo). Qui la statua del povero Cristoforo appare quasi estranea al paesaggio urbano fatto di auto e palazzi. Chi ce la fa (e soprattutto chi si è ripreso grazie al relax di Central Park), da Columbus Circle può dirigersi a piedi o in metrò a Time Square, la piazza che ti fa sentire a qualunque ora come una pallina dentro al flipper. Il balzo è notevole. Si passa dalla tranquillità del verde al trambusto della piazza più chiassosa del mondo. Colori, teatri, quadri luminosi da tutte le parti, senso dell’orientamento che va a farsi benedire, rumori, clacson e gente che ti passa di fianco come mille cavallette impazzite (ancora oggi mi chiedo dove diavolo va quel flusso infinito di persone). Se il mal di testa non vi ha ancora assalito, allora potete tornare in Hotel con la metropolitana, altrimenti vi conviene prendere il taxi.

2 giorno: una camminata (lunga) sull’High Lane Park, uno splendido parco artificiale realizzato sulla vecchia sopraelevata della metropolitana newyorchese (oggi in disuso). Consiglio di entrare dal punto più settentrionale che si trova alla fine della 34° strada nei pressi dell’Hudson River (lato occidentale di Manhattan). Seguendo il percorso si arriva al Greenwich Village, lo storico quartiere della protesta americana e della musica folk. Qui si sono formati i Bob Dylan e Joan Baez, i Simon e Garfunkel e altre leggende americane. Fermatevi nella centrale Washington Square a osservare la gente, la vita dei newyorchesi, i saltimbanchi che si esibiscono, i musicisti, le gag musicali che nascono all’improvviso. Gironzolate per il Greenwich guardando case e edifici Liberty, oggi sede della New York University ma anche dei tanti radical chic che qui si sono trasferiti. Poi andate nell’East Village. Il panorama cambia, la zona è più fatiscente, i negozi sono quelli di tanti giovani che si dedicano alle più assurde attività. Da qui, se ne avete ancora le forze, date un’occhiata alle vicine Chinatown e Little Italy.

Brooklyn Bridge

3 giorno: consiglio la visita a sud Manhattan. Prima di tutto l’imbarco per l’isola della Statua della Libertà e Ellis Island. Se andate in metropolitana fate attenzione all’uscita. Ci sono di solito dei volontari dell’associazione I love New York che cercano con ogni mezzo di spillarvi denaro convincendovi a fare con loro l’escursione sulle isole saltando la fila. Costo 40 dollari a testa contro i 18 richiesti alla biglietteria. Dopo la visita alla Statua della Libertà e all’emozionante museo di Ellis Island gironzolate in zona. Scoprirete la Trinity Church (una delle più belle di New York secondo me), vedrete Ground Zero con le sue fontane a richiamare il senso della caduta, per non dimenticare quanto successo quell’11 settembre 2001. Ammirate e soffermatevi un attimo a guardare il One World Trade Center, di recente ricostruito per celebrare quella tragedia. Date anche un’occhiata a Wall Street, il tempio degli affari mondiali sede della Borsa americana. Poi chiudete il vostro itinerario con il ponte di Brooklyn.

4 giorno: dedicatelo ai palazzi. Suggerisco di cominciare con il Palazzo di Vetro, sede dell’Onu. Da qui poi, effettuata la visita, spostatevi ai piedi del Crysler building e guardate le sue strane “guglie” che ricordano i gargoyle francesi. Poi dirigetevi sulla 34° strada e andate sull’Empire State Building (consiglio la visita in notturna) e poi sul top of the rock (Rockfeller Centre). Infine dedicatevi a un aperitivo sulla terrazza di un grattacielo. E’ la nuova moda di New York, il brunch o aperitivo in mezzo alle nuvole.

5 giorno: Metropolitan Museum. Ci vuole tutta una giornata. Si entra con un offerta anche se alle casse c’è il prezzo consigliato di 25 dollari. Io di solito ne offro 10. Consiglio di visitare subito, dato che si è freschi, il salone della pittura rinascimentale italiana e poi le sale degli impressionisti. Tra i quadri del Rinascimento italiano spicca Botticelli, Caravaggio e Raffaello (mi emoziona sempre vedere la Madonna in trono con bambino e santi di Raffaello).

6 giorno: Moma e Guggheniem. Se proprio non siete stanchi vi consiglio una visita veloce a uno dei due musei. Sinceramente preferisco il Moma, mentre al Guggheniem dopo la prima visita mi limito a guardare la struttura esterna che è particolare.

7 giorno: dedicato allo shopping (a chi interessa) prima di partire.

Per chi ha tempo o vuole alternative rispetto a quanto descritto prima, consiglio di visitare la Roosevelt Island, un’isola sull’East River che ha ospitato per anni una prigione. Ma anche Coney Island con le sue spiagge e luna park (costruito da italiani) a Brooklyn. Sempre a Brooklyn è interessante vedere la zona di Park Slope, attorno a cui si sta sviluppando la modernità del quartiere e dove si sta spostando la nuova borghesia newyorchese. Resta ancora molto altro da vedere, ma lo lasciate per la settimana che ritornerete. Perché ritornerete, vedrete che lo farete.

Ovidio Diamanti

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