Elon Musk, fondatore di Tesla, ha parlato o no con Vladimir Putin sulla crisi ucraina?
Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, ha avuto un colloquio con il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha rivelato Ian Bremmer, politologo americano a capo dell’Eurasia Group ma già docente presso autorevoli università statunitensi. Dopo alcune ore è arrivata la smentita dallo stesso Musk, che nega di avere parlato di guerra in Ucraina con Putin. Non sappiamo quindi se Musk e il leader del Cremlino hanno davvero parlato di guerra in Ucraina. Intanto, ecco cosa è emerso dalle parole di Bremmer.
Secondo Bremmer, Putin ha detto a Musk quelle che sono le condizioni della Russia per un negoziato di pace. I punti sono tre: riconoscimento da parte di Kiev della Crimea come parte della Russia; stato di neutralità dell’Ucraina; riconoscimento dell’annessione alla Russia dei territori del Donbass che hanno votato nel referendum voluto da Mosca.
Le bugie di Putin sull’attacco in Ucraina
E’ molto difficile ritenere che Volodymyr Zelensky accetti queste proposte. L’unica su cui potrebbe trattare è la neutralità dell’Ucraina, anche se Zelensky chiederebbe in questo caso la garanzia di Stati Uniti e Nato a presidio della sua neutralità.
Gli altri due punti sono una trappola. Perché significa chiedere a Kiev il riconoscimento di due colpi di mano russi: quello del 2014 (Crimea) e quello del 2022 (Donbass).
La Russia in realtà non avrebbe diritto di fare proposte per un negoziato. Il Paese invasore che ha attaccato uno Stato sovrano non può permettersi di dettare condizioni di pace. Per di più se la sua campagna militare sta andando male, come sembrano dimostrare i fatti sul terreno. Inoltre, è difficile immaginare che un Paese aggredito che sta pure vincendo sull’aggressore, possa accettare condizioni. ù
Zelensky quindi dirà di no a questa proposta che Putin rilancia (ammesso che sia vero). Il presidente russo prova a ottenere i migliori risultati con il minor sforzo. Per Kiev però la questione della Crimea e dei territori “secessionisti” non è negoziabile. Farlo, significherebbe rompere l’integrità territoriale dell’Ucraina. Che è proprio ciò a cui aspira Putin.