Ucraina: c’è il rischio di una guerra tra Europa e Russia

E' il rischio maggiore negli ultimi 30 anni.

Diplomazia in stallo dopo una settimana di colloqui. Polonia e Stati Uniti avvertono del rischio di una guerra tra Europa e Russia per l’Ucraina.

I tamburi di guerra stanno suonando. Alcuni governi hanno cominciato a parlare di rischio di guerra tra Europa e Russia a causa della crisi ucraina. A lanciare l’allarme è stato il ministro degli esteri polacco. E’ dello stesso parere Michael Carpenter, ambasciatore degli Stati Uniti all’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione europea), che ha chiesto all’Occidente di prepararsi a un’escalation della tensione.

Il tentativo diplomatico dell’Osce

A Vienna la diplomazia ha quasi gettato la spugna. Il forum promosso dall’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione europea ha lasciato la situazione nello stesso “punto morto” – l’espressione è del vice-ministro degli esteri russo Sergei Riabkov- di prima.

Quello di Vienna è il terzo incontro in una settimana intensa alla ricerca di una soluzione politica alla crisi sull’Ucraina. Prima ci sono stati il vertice a Ginevra e quello nel Consiglio Nato-Russia. Ma quello nella capitale austriaca era forse il più atteso. Perché l’Osce è l’unico organismo europeo nel quale il governo di Kiev ha una sua rappresentanza ufficiale. Nulla di fatto però anche questa volta perché continua il tiro alla fune tra Russia, da un lato, e Ucraina e Occidente dall’altro.

Il Cremlino è rimasto fermo sulla sua posizione. Farà tutto quello che è necessario per eliminare le minacce inaccettabili alla sua sicurezza nazionale. Il rappresentante di Vladimir Putin all’Osce, Aleksandr Lukashevich, lo ha dichiarato senza mezze parole. “Se Mosca non ha una risposta costruttiva alle proposte che ha fatto, in tempi ragionevoli, e se prosegue la condotta aggressiva verso la Russia, saranno prese tutte le misure necessarie per garantire un equilibrio strategico e eliminare le minacce inaccettabili alla sua sicurezza nazionale”.

Opzione bellica sul tavolo

L’opzione bellica, scrive El Paìs, è dunque sul tavolo. Ne è una prova la dichiarazione del presidente russo prima di Natale. Putin ha minacciato rappresaglie tecnico-militari verso qualunque iniziativa ostile della Nato. Tra queste misure c’è il dispiegamento di armi in Ucraina. Perché, secondo il leader russo, ciò dissuaderebbe Kiev dal tentare di riprendersi la Crimea – annessa alla Russia nel 2014- o la regione del Donbass dove è in corso un conflitto tra separatisti filo-russi e governativi.

Mosca ha ribadito di nuovo che non ha alcun piano di invasione. I paesi occidentali hanno confermato che scatteranno sanzioni pesanti in caso di aggressione. La Nato aveva fatto sapere il giorno prima di respingere la richiesta di Putin di frenare la sua espansione a est. I funzionari russi, riporta l’Ansa– parlano apertamente “di piani d’azione militari” consegnati a Putin per fronteggiare “un deterioramento della situazione in Ucraina”.

Intanto, la Russia ha iniziato esercitazioni militari con l’impiego di almeno 10.000 uomini vicino alla frontiere di Ucraina e Georgia. Manovre militari che alimentano ulteriormente la tensione e avvengono proprio nella settimana delle prove di dialogo.

Cosa dice l’Unione Europea

La controversia sul gasdotto Nord Stream 2, destinato al trasporto di gas naturale dalla Russia alla Germania è stato uno degli argomenti di discussione alla riunione dei ministri della Difesa dell’UE a Brest in Francia il 13 gennaio. Il ministro della Difesa tedesco Christine Lambrecht in un’intervista, ha messo in guardia dal tracciare un collegamento tra il gasdotto Nord Stream 2 e lo scontro con Mosca sull’Ucraina. Alla domanda in merito, l’Alto rappresentante per la politica estera nell’UE Josep Borrell ha preso le distanze dalla posizione tedesca e si è schierato maggiormente con la linea dura di Washington che spinge per sanzioni sul progetto, nel caso in cui la Russia invadesse l’Ucraina.

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