Tre governi europei accusano l’Iran per l’attacco a sito petrolifero saudita

Notiziario Estero – Ma non spiegano il perché. Francia, Germania e Gran Bretagna si accodano a Usa e Arabia Saudita: c’è l’Iran dietro l’attacco.

I governi di Francia, Germania e Gran Bretagna hanno dichiarato che ci sono responsabilità iraniane nell’attacco al sito petrolifero saudita dello scorso 14 settembre. L’annuncio è arrivato durante una conferenza stampa ai margini dell’Assemblea Generale dell’Onu, nella quale si attende il discorso del presidente iraniano Hassan Rohani che dovrebbe presentare una proposta di piano di pace regionale chiamato “coalizione per la speranza”. La mossa di Parigi, Londra e Berlino potrebbe essere strategica dato che l’accusa all’Iran avviene un giorno prima dell’intervento del capo di governo di Teheran. Un’accoglienza non proprio in linea con i precetti del bon ton diplomatico. Fatto sta che i tre Paesi europei si sono accodati alla linea di Donald Trump e del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Entrambi avevano accusato, in due momenti diversi, l’Iran di essere il mandante del raid aereo contro gli impianti petroliferi dell’Arabia Saudita. Francia, Germania e Gran Bretagna hanno rilasciato un comunicato in cui accusano l’Iran per l’attacco ma non spiegano perché Teheran sarebbe responsabile. Oltre ai solite formule del linguaggio diplomatico (lavorare per la sicurezza di tutti, garantire la stabilità regionale) non ci sono riferimenti a prove della responsabilità iraniana. Come nel caso del riconoscimento all’autoproclamato premier venezuelano Jùan Guaidò, anche sull’Iran i Paesi europei rischiano di prendere un granchio. Sul Venezuela è finita in nulla e la situazione è peggio di prima. Lo stesso potrebbe accadere sull’Iran. In un contesto però che minaccia guerra.

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