La premier Magdalena Andersson ha rassegnato le dimissioni dopo l’affermazione del blocco di centrodestra alle elezioni in Svezia.
Con il 99% dei voti scrutinati, in Svezia il centrodestra vince di misura conquistando 176 seggi in Parlamento contro i 173 dei socialdemocratici. Tocca quindi al leader dei cosiddetti moderati, Ulf Kristersson, formare il nuovo governo.
Nella compagine governativa entreranno i “Democratici Svedesi”, una forza di estrema destra che ha condotto una campagna elettorale tutta contro le crescenti sparatorie tra gang, soprattutto a Malmoe, e sui temi della sicurezza. E’ una forza politica nata sul finire degli anni ’80 da un movimento neonazista, marginale nella politica svedese. In trent’anni è riuscita a riciclare la sua immagine fino a raggiungere il 20% in queste elezioni. Il suo leader, Jimmie Akersson, non farà il premier ma potrebbe rivestire un ruolo importante nel prossimo governo.
Oltre a loro, a comporre il blocco di centro-destra ci sono il Partito Moderato, i liberali e i cristiano-democratici. In generale tutto il dibattito elettorale si è concentrato su immigrazione, integrazione, lotta alle gang e l’incremento dei prezzi energetici.
Il risultato finale deve ancora essere confermato dal riconteggio, una consuetudine in ogni elezioni svedesi. Nonostante questo, la premier socialdemocratica Magdalena Andersson ha deciso di dimettersi senza attendere l’esito del riconteggio. “Sono pochi seggi di differenza, ma ci sono e c’è una maggioranza”, ha detto la premier per motivare le sue dimissioni. La Andersson è stata la prima donna premier quando ha ricevuto l’incarico giusto un anno fa.
La sfida immediata per la coalizione di governo non sarà solo quelle economica e della sicurezza interna. Dietro l’angolo c’è la grande questione geopolitica europea aperta dall’aggressione russa in Ucraina. Stoccolma ha deciso nei mesi scorsi di abbandonare la storica neutralità e aderire alla Nato.