L’esercito di Mosca lancia missili su Kiev mentre è in corso la conferenza stampa di Gutteres. Per Zelensky la Russia umilia l’Onu.
Negli anni ’90 del XX secolo si diceva che l‘Onu è morta a Sarajevo. Qualcuno aggiungeva Srebrenica, o altre città simbolo delle stragi nella ex-Jugoslavia. Oggi possiamo dire che l’Onu è morta a Kiev il 28 aprile 2022.
Le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky riassumono bene la gravità della situazione. Il lancio di missili russi su Kiev durante la conferenza stampa del segretario delle Nazioni Unite sono stati un chiaro tentativo di umiliare l’Onu.
Vladimir Putin se ne frega di ogni consuetudine diplomatica. Come ha fatto in altre occasioni usa l’arma della spregiudicatezza, facendo saltare tutti gli schemi della diplomazia. Lo fa quando non rispetta il cessate il fuoco dopo i round negoziali. Lo fa quando spara sui civili e non mantiene le promesse di garantire l’evacuazione. Putin, se ci fosse ancora bisogno di ripeterlo, è inaffidabile sia come capo di Stato sia come uomo. Tutte le menzogne della fase che ha preceduto la guerra le ho riportate qui.
Adesso fa anche di peggio. Il giorno dopo il colloquio con il massimo rappresentante delle Nazioni Unite, gli manda i missili in saluto a Kiev dove si trovava per una conferenza stampa congiunta con Zelensky. E’ un messaggio chiaro: l’Onu è morta, rappresenta solo l’Occidente con il quale Putin è indirettamente in guerra.