Raid Usa in Iraq dopo l’attacco di miliziani sciiti

Morti due militari degli Stati Uniti e uno britannico. 12 i miliziani sciiti uccisi. L’ombra dell’Iran dietro l’attacco.

La rappresaglia Usa in Iraq non si è fatta attendere. L’aviazione a stelle e strisce ha lanciato oggi raid aerei contro il quartiere generale dei miliziani sciiti a Al-Bukamal, città di confine tra Siria e Iraq. Almeno 12 combattenti sono stati uccisi. Ieri gli sciiti avevano lanciato razzi Katyusha contro una base militare americana a Taji, nei pressi di Baghdad. Nell’attacco sono morti due soldati americani e uno britannico. Si tratta dell’atto di aggressione più grave condotto dalle milizie filo-iraniane dopo l’uccisione il 3 gennaio scorso del generale dei Pasdaran, Qassem Soleimani. L’Iran aveva reagito il 9 gennaio con un bombardamento sulla base di Ayn al-Asad, nell’Ovest dell’Iraq, senza però fare vittime. Alcune decine di militari dell’esercito americano avevano riportato lesioni cerebrali. Ora, quindi, si rischia un’escalation militare in un momento in cui gli iracheni non riescono a nominare un primo ministro dopo le dimissioni di Adel Abdel Mahdi e la crisi internazionale del petrolio.

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