La Corte Penale Internazionale dell’Aja ha emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti del presidente russo. Ma Putin rinunciò alla giurisdizione del Tribunale nel 2016.
La Corte Penale Internazionale ha incriminato il presidente russo Vladimir Putin per deportazione dei bambini ucraini. Il tribunale dell’Aja ha emesso di conseguenza un mandato di cattura internazionale. Insieme a lui, la Corte ha incriminato anche Maria Alekseyevna Lvova-Belova, una funzionaria che avrebbe gestito il piano per deportare migliaia di bambini ucraini in Russia.
Le accuse della Corte Penale Internazionale appartengono alla categoria dei crimini di guerra. La reazione russa non si è fatta attendere. Il Cremlino ha liquidato la questione definendo “insignificante” il mandato di arresto.
Al di là delle considerazioni soggettive, Putin sarebbe arrestato se uscisse dalla Russia. Non tutti i paesi hanno aderito al trattato che istituisce il Tribunale Penale Internazionale. Attualmente sono 123, più della metà dei 193 Stati che hanno aderito all’Onu.
Se il leader russo dovesse mettere piede in uno dei 123 paesi aderenti, e che riconoscono la giurisdizione della Corte, scatterebbe l’arresto. Diverso discorso se si trovasse in uno degli Stati non aderenti. Come la Cina per esempio. Questi paesi non riconoscono la giurisdizione della Corte e non hanno sottoscritto il trattato. Il paradosso è che anche gli Stati Uniti non hanno accettato di aderire al trattato istitutivo della Corte Penale. Pertanto, gli 007 americani non arresterebbero il leader russo in esecuzione del mandato di cattura internazionale. Intanto il presidente della Corte intervistato dalla Cnn ha detto che Putin può essere processato anche se la Russia non ha accettato la giurisdizione del Tribunale Penale. Putin è andato in Crimea per celebrare l’anniversario dell’annessione.
Eppure fino al 2016 la Russia aveva intrapreso un percorso di adesione. Il 16 novembre di quell’anno, Putin rese nota la rinuncia di Mosca a entrare nel trattato che aveva istituito nel 1998 il Tribunale Penale Internazionale. La Russia aveva firmato il trattato ma non lo aveva mai ratificato. La decisione del presidente russo fu presa a seguito del colpo di mano in Crimea. Putin non gradì la definizione che diede la Corte sull’annessione russa della Crimea: “Un’invasione in corso”.