Comincia la controffensiva russa nella regione di Kursk dopo l’avanzata ucraina sul territorio russo. Media britannici: c’è il via libera all’uso di armi occidentali contro la Russia.
La guerra in Ucraina mantiene a fatica l’equilibrio sul filo di lana nucleare. Da mesi le cancellerie “atlantiche” si confrontano sull’opportunità o meno di permettere all’Ucraina l’uso di armi fornite dall’Occidente in territorio russo. In sostanza, si discute se passare da un supporto a Kiev per sole finalità difensive a quello per attività offensive.
Nelle ultime settimane il confronto si è spostato sulla fornitura di missili occidentali a lungo raggio da utilizzare contro la Russia. La decisione però sembra già presa. Il quotidiano britannico “The Guardian” cita proprio oggi fonti del governo londinese secondo le quali la decisione c’è già. Stati Uniti e Regno Unito hanno dato il via libera a usare missili a lungo raggio per colpire obiettivi interni russi anche in profondità nel territorio di Mosca. Il Guardian non scrive però se la decisione sia stata comunicata al governo ucraino. Anche il Times ha parlato di un probabile via libera britannico.
Per tutta risposta Vladimir Putin ha annunciato che nel caso in cui Kiev usasse i missili occidentali a lungo raggio in territorio russo allora considererà la Nato in guerra contro la Russia. Di conseguenza, ha spiegato il presidente russo, “Mosca prenderà le decisioni appropriate”. Pur misurando le parole, Putin fa intendere benissimo il riferimento all’uso di armi atomiche.
Siamo così sicuri che Putin non aggredirà i Paesi Nato
A peggiorare la situazione ci si mette anche il Ministro degli Esteri russo Serghej Lavrov. Secondo il capo della diplomazia del Cremlino ci sono specialisti Nato che stanno coordinando gli attacchi ucraini contro obiettivi russi.
Nonostante i rischi di una catastrofe nucleare, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky schiaccia il pedale dell’acceleratore per chiedere la revoca delle restrizioni all’uso di armi occidentali per colpire la Russia sul suo territorio.
La fretta di Zelensky è dovuta alle difficoltà che l’esercito di Kiev sta incontrando nella campagna militare in territorio russo. Dopo l’incursione e l’avanzata nella regione russa di Kursk del mese di agosto (almeno 1300 kmq di controllo territoriale secondo Kiev), l’offensiva è in fase di stallo e proprio nella giornata di oggi lo stesso Zelensky ha annunciato che è in corso la controffensiva russa a Kursk.
Secondo le autorità russe la controffensiva ha liberato 10 villaggi della regione di Kursk sotto controllo ucraino e hanno perso la vita almeno 7000 soldati di Kiev.