Perché Biden ha detto sì all’uso dei missili a lungo raggio

La decisione di Biden di autorizzare l’uso di missili a lungo raggio in territorio russo risponde alle crescenti pressioni ucraine e alle sfide poste dalla presenza di truppe nordcoreane in Russia, mentre la guerra entra in una fase decisiva.

Perché Joe Biden ha autorizzato l’uso di missili a lungo raggio in Russia?
La decisione dell’amministrazione Biden di permettere all’Ucraina di utilizzare missili a lungo raggio per colpire obiettivi in territorio russo rappresenta una svolta significativa nella guerra in corso. La scelta arriva in un momento cruciale, segnato dall’invio di truppe nordcoreane nella regione russa di Kursk e dalle pressioni sempre più insistenti del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy sui suoi alleati occidentali.


Un’escalation mirata

La presenza di circa 12.000 soldati nordcoreani nella regione di Kursk, secondo le stime di funzionari di Stati Uniti, Ucraina e Corea del Sud, ha spinto Washington a rivalutare la propria strategia. Le stesse fonti accusano Pyongyang di fornire armi a Mosca, alimentando ulteriormente il conflitto.

Fino ad aprile 2024, gli Stati Uniti avevano limitato l’uso dei missili a lungo raggio da parte ucraina ai territori occupati dalla Russia, come la Crimea, dove questi erano stati impiegati due volte. La nuova autorizzazione consente invece all’Ucraina di colpire anche oltre questi confini, segnando un ampliamento delle operazioni militari ucraine in territorio russo.

Secondo James Bays, corrispondente diplomatico di Al Jazeera, l’obiettivo degli alleati occidentali, Stati Uniti e Regno Unito in primis, è sostenere l’Ucraina nel contrastare le forze russe, specialmente nella regione di Kursk, parzialmente controllata da Kiev dopo un’incursione ad agosto.


Zelensky e le pressioni sugli alleati

Il presidente Zelensky ha sollecitato per mesi gli Stati Uniti e Regno Unito affinché permettessero l’uso di armi a lungo raggio. A settembre, durante una visita a Kiev del segretario di Stato americano Antony Blinken e del ministro degli Esteri britannico David Lammy, Zelensky ha ribadito questa richiesta. In un post pubblicato sul suo account X (ex Twitter), ha sottolineato l’importanza di far ascoltare agli alleati occidentali le argomentazioni ucraine, tra cui la necessità di armamenti a lungo raggio.


Il tempismo della decisione di Biden

L’autorizzazione arriva a poche settimane dalla fine della presidenza di Joe Biden, mentre il futuro del sostegno americano all’Ucraina rimane incerto. Il suo successore ha promesso negoziati rapidi per concludere la guerra, suscitando dubbi sulla continuazione del supporto militare da parte degli Stati Uniti, il principale fornitore di armi all’Ucraina.

Ucraina in arrivo missili Usa a lungo raggio

L’invio dei missili all’Ucraina era iniziato in segreto già a marzo 2024, ma la limitazione all’uso esclusivo nei territori occupati dalla Russia era rimasta in vigore. Con questa nuova mossa, Biden sembra voler consolidare il sostegno militare a Kiev e al contempo imprimere una svolta nella guerra prima del cambio di amministrazione.


Un equilibrio precario

La decisione di ampliare l’uso dei missili ucraini non è priva di rischi. Mentre rafforza le capacità militari di Kiev, potrebbe provocare una reazione più aggressiva da parte di Mosca, complicando gli sforzi diplomatici per porre fine al conflitto. Resta da vedere se questa escalation contribuirà a cambiare le sorti della guerra o se aprirà nuovi scenari di instabilità internazionale.

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