Perché Assad va in Corea del Nord

Il presidente siriano ha programma una visita di Stato a Pyongyang. Previsto l’incontro con il leader nordcoreano Kim Jong-un.


Perché Bachar al-Assad va in Corea del Nord? Il presidente della Siria ha rilasciato un’intervista all’agenzia stampa nordcoreana Kcna. L’agenzia è di proprietà dello Stato e parla di un viaggio ufficiale a Pyongyang senza indicare alcuna data. Qui è previsto un incontro con Kim Jong-un, il leader nordcoreano impegnato nella difficile trattativa diplomatica sul programma nucleare della Corea del Nord. E nell’organizzazione del summit con Donald Trump previsto a Singapore il prossimo 12 giugno.
Kim non ha mai ricevuto un capo di Stato nella capitale nordcoreana. Assad sarebbe quindi il primo leader straniero a fare una visita ufficiale in Corea del Nord dal 2011 quando Kim divenne il capo indiscusso del regime.
Dalla Siria però non c’è stato ancora un commento. Probabile però che Damasco, storico alleato della Corea del Nord, abbia programmato di incontrare Kim. Pyongyang ha stretto relazioni diplomatiche con la Siria nel 1966. E l’esercito nordcoreano ha dato supporto e aiuto a quello siriano durante la guerra arabo-israeliana dello Yom Kippur, nel 1973.
Un viaggio di Assad fino a Pyongyang per incontrare Kim apre la strada a molti pregiudizi. Perché Corea del Nord e Siria sono accusate di cooperare sulle armi chimiche. Entrambi i Paesi negano l’uso di gas tossici. Di recente, l’Onu ha accusato il governo nordcoreano di avere venduto alla Siria, e trasportato con 40 viaggi di navi cargo tra il 2012 e il 2017, materiali per la produzione di armi chimiche.


Corea del Nord vende armi chimiche alla Siria. Da Notiziario Estero del 27 febbraio 2018.


Un aspetto da non sottovalutare per comprendere la mossa di Assad è quella di fare saltare il banco della trattativa Trump-Kim. Magari con il pugnale di Vladimir Putin puntato alla schiena. L’annuncio della visita del presidente siriano, nella lista nera di Washington, è un’entrata a gamba tesa nel difficile rapporto tra Usa e Corea del Nord per organizzare il summit di Singapore. Un vertice che potrebbe portare stabilità nella penisola coreana e riscrivere la geopolitica regionale. Situazione scomoda per la Russia che assisterebbe a un rafforzamento degli Stati Uniti in un’area vicino al cortile di casa.
Il presidente Usa già una volta ha fatto saltare l’accordo per poi rilanciarlo qualche giorno dopo. Ora un’apparizione di Assad a Pyongyang peserebbe molto sulla fiducia reciproca tra americani e nordcoreani. Anzi alla Casa Bianca e al Dipartimento di Stato potrebbe essere letta come una sfida da parte di Kim, segnando quindi una perdita di credibilità. Con il rischio di riaprire la frattura.
Certo, c’è da menzionare che non tutto potrebbe essere farina del sacco di Assad. Lo stesso Kim Jong-un potrebbe avere ideato la trovata della visita del presidente siriano. Tanto che l’annuncio lo ha fatto l’agenzia si stampa nordcoreana. A cosa punterebbe Kim? A far saltare il banco con Trump facendo ricadere la responsabilità su altri? Oppure Kim parla a suocera (Assad) perché nuora intenda (Trump)? E ciò che il presidente Usa deve intendere è che se fallisce il summit e la trattativa, il leader nordcoreano rivolge il suo sguardo all’asse Siria-Russia-Iran.
Ovidio Diamanti

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