Pace in Ucraina: l’errore di Lula

La proposta del presidente brasiliano per una pace in Ucraina ha ricevuto un prevedibile rifiuto dal governo di Kiev. L’errore di Lula è stato quello di pretendere l’avvio dei negoziati di pace partendo dal presupposto di rinunciare alla Crimea. Il no ucraino è arrivato subito. Pur ringraziando lo sforzo del presidente brasiliano, il portavoce dell’esecutivo di Volodymyr Zelensky ha detto che i territori ucraini non sono negoziabili. Lula potrebbe essere una figura chiave nel negoziato russo-ucraino. Come ho spiegato in questo post, la troika che avrebbe qualche chance di ottenere un cessate il fuoco è composta da Brasile, Vaticano e India. L’impegno del presidente Lula è molto apprezzabile perché significa che qualcosa si stia muovendo sulla strada del negoziato. Tuttavia, il punto di partenza è quello di convincere Zelensky a ritirare la domanda di adesione alla Nato e accettare la neutralità del Paese. E’ quella che si chiama finlandizzazione dell’Ucraina. E’ un modello antecedente all’ingresso della Finlandia della Nato e potrebbe funzionare in una fase iniziale. La risposta ucraina a Lula fa intendere che non ci sia una chiusura totale verso il presidente brasiliano. Certo Zelensky non accetterebbe mai un piano che passi dalla rinuncia alla Crimea. Potrebbe però ascoltare altre proposte del leader brasiliano. Magari insieme agli altri esponenti della Troika di cui ho parlato. Ciò darebbe una forza maggiore a un percorso che porti a colloqui e pace.

2 COMMENTS

  1. Ottima l’ipotesi di mediazione nel conflitto in Ucraina da parte della terna neutrale Brasile – India – S.Sede, da preferire e sostenere con forza. I contenuti principali dell’accordo di pace, previa tregua senza pregiudiziali per favorire i negoziati, dovranno essere i seguenti: indipendenza, neutralità e presidio ONU per l’Ucraina, restituzione delle regioni di Kherson e Zaporizhia a Kiev, autodeterminazione per Crimea e Donbass.
    25/4/2023
    Nearco 7

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