Il presidente francese vende gli Airbus a Xi Jinping in visita a Parigi. Macron fa affari con la Cina ma è preoccupato per i diritti umani.
Prima vende gli airbus ai cinesi, poi si lava la coscienza esprimendo preoccupazione per la situazione dei diritti umani e delle libertà individuali. Durante la visita a Parigi del presidente Xi Jinping, Emmnauel Macron fa affari con la Cina firmando 14 contratti miliardari. Tra questi il maxi-ordine cinese di 290 Airbus A320 e dieci A350. Gli altri riguardano il settore nucleare, aeronautico, navale, dell’ambiente, dell’energia, della ricerca spaziale, artistico. Nonostante questo, il presidente francese è preoccupato per le violazioni di diritti umani. In altri tempi si ricorreva alla condanna verbale, all’azione nelle sedi diplomatiche fino alla richiesta di embargo per isolare il Paese che commetteva violazioni generalizzate dei diritti umani. Ora si firmano i contratti commerciali turandosi il naso. Dopo ci si ricorda della questione umanitaria. E il simbolo di questa nuova filosofia dei tempi attuali è l’enfant prodige della politica francese: il presidente Macron. Proprio lui che in Europa ha attaccato più di altri la scelta italiana della via della seta ha sottoscritto un volume d’affari con Pechino ben maggiore di quanto ha fatto il governo italiano. L’Italia è ancora ai principi generici del memorandum d’intesa, la Francia di Macron fa affari con la Cina che porteranno una cascata di soldi ai francesi. Eppure le autorità francesi hanno mostrato indignazione per l’accordo italiano, accusando Roma di fare una politica estera divergente rispetto all’Unione Europea. Non si capisce invece perché Macron possa fare tutte le scelte che più preferisce senza alcuna reazione dall’Europa. Anzi. Parla pure a none dell’Ue perché esprime la preoccupazione di Francia e Europa per le violazioni di diritti umani.