Notiziario Estero

Libia, operazione militare internazionale?

 

La Francia sposta la portaerei De Gaulle verso le coste libiche. L’uccisione dei due lavoratori italiani mette l’Italia davanti al che fare.

In Libia è sempre più probabile un’operazione militare internazionale contro l’Isis.

 

libia un'operazione militare internazionale
In Libia verso intervento militare internazionale

In Libia si va verso un’operazione militare internazionale. La presenza dell’Isis nel Paese nordafricano aumenta le probabilità di un intervento. I “boots on the ground”, gli stivali sul terreno, probabilmente saranno messi sul suolo libico prima che su quello siriano o iacheno.

A dire il vero qualcuno i piedi in Libia li ha già messi da un po’. Il quotidiano francese Le Monde aveva rivelato dieci giorni fa che alcuni reparti francesi stavano compiendo azioni mirate in Libia. Il direttore di Limes, Lucio Caracciolo, ha parlato di gruppi speciali francesi, americani e britannici, secondo quanto riporta un video pubblicato su Repubblica.

Un segnale importante verso l’intervento militare internazionale arriva con lo spostamento della portaerei francese Charles De Gaulle nelle acque del Mediterraneo e in direzione delle coste libiche.

La nave da guerra della Francia ha attraversato il Canale di Suez in direzione del Mediterraneo. La notizia è arrivata dal bollettino dell’authority che gestisce il Canale di Suez. Inoltre, una fonte militare transalpina aveva anticipato a un media arabo che la De Gaulle punta “al largo del litorale libico” e trasporta gruppi di combattenti dell’esercito francese.

L’Italia ora dovrà decidere. Il Ministro degli esteri Paolo Gentiloni ha comunicato la posizione italiana nei giorni scorsi da New York. L’Italia interviene solo se si forma il governo di unità nazionale e se questo richiede un’operazione internazionale.

L’uccisione dei due cittadini italiani, dipendenti della Bonatti di Parma, rimette però in discussione tutto. Cosa farà il governo italiano nel caso di un intervento armato internazionale dopo l’uccisione di due dei quattro lavoratori rapiti lo scorso luglio? Un intervento condotto probabilmente da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna renderà difficile per Roma dire di no. Che esista o meno un governo libico di unità nazionale.

Intanto si apprende dall’Agenzia Nova che i due cittadini italiani uccisi a Sabrata, nell’ovest della Libia, sarebbero vittime della milizia Battar, legata allo Stato islamico.

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