Le strane notizie sull’incendio al Reichstag tedesco

In questi giorni i media hanno scritto del documento che prova la responsabilità nazista nell’incendio al Reichstag nel 1933. Ma c’è anche un’altra storia.

Berlino, 27 febbraio 1933. Un incendio al Reichstag, il Parlamento tedesco, cambia la storia della Germania e del mondo. Hitler e i nazisti sono al potere da meno di un mese. Trovano la strada spianata, pochi ostacoli. Le fiamme che avvolgono il Parlamento danno il colpo di grazia alla poca opposizione che ancora esisteva.

La dichiarazione giurata

A Norimberga si accertò che il mandante dell’incendiario che appiccò il fuoco fu il gerarca nazista Hermann Goering. La prova però non venne mai trovata. Fino a pochi giorni fa. Con la pubblicazione di una dichiarazione giurata rilasciata a un notaio tedesco più di 60 anni fa. Il documento proverebbe che sono stati i nazisti a appiccare l’incendio al Reichstag. Hitler e soci usarono poi le fiamme per incolpare i comunisti e sopprimere le libertà e i diritti civili in Germania.

Lennings e Lubbe

La dichiarazione giurata fu rilasciata nel 1955 da un ex-militante delle SA, le squadre paramilitari della Germania nazista in vista delal riapertura del caso. Il suo nome è Hans-Martin Lennings e sostenne che l’incendiario non fu Marinus Van der Lubbe, muratore e comunista olandese di 25 condannato a morte per il rogo. Secondo quanto si legge nella dichiarazione, Lubbe arrivò al Reichstag in auto mentre il Parlamento stava già bruciando. Ragion per cui non poteva essere stato lui a appiccare il fuoco spiega Lennings poi morto nel 1962. Van der Lubbe fu comunque condannato a morte dal Tribunale di Lipsia e l’esecuzione avvenne nonostante il fatto che in Germania non fosse prevista la pena capitale. Van der Lubbe aveva avuto una vita travagliata, tentato più volte di emigrare in Unione Sovietica e con precedenti da piromane in passato. Facile dunque trovare il movente. A titolo di cronaca si può ricordare che lo storico americano William Shirer lo ha definito in suo libro un “semideficiente”.

La critica di Die Welt

C’è però un’altra storia riportata su un articolo sul quotidiano tedesco conservatore Die Welt, in cui si mettono in dubbio le parole di Lennings. I documenti secreti del Reich, scrivono sul quotidiano del Vaticano, sono custoditi a Mosca e sono stati resi pubblici negli anni ’90. I documenti raccontano che Van der Lubbe aveva tentato di dare fuoco a tre edifici diversi e che il giorno dell’incendio al Reichstag aveva acquistato quattro pacchi di carbone. Una versione diversa da quella di Lennings. Una strana storia.

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