Continua la crisi di nervi tra Stati Uniti e Russia. Il Ministro degli esteri Sergej Lavrov accusa Washington di minacciare la sicurezza nazionale russa. Sospeso accordo su uso plutonio e contatti militari.

Un altro passo verso la rottura del rapporti diplomatici tra Russia e Stati Uniti. Il Ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, ha detto alla televisione di Stato che le “azioni americane” minacciano la sicurezza della Russia. A cosa si riferisce Lavrov con azioni americane? Il capo della diplomazia russa ha fatto riferimento al comportamento ostile mantenuto dagli Stati Uniti verso la Russia e a una serie di azioni aggressive.
“Nel cuore dell’Amministrazione americana – ha detto Lavrov- esiste un profondo e aggressivo sentimento di russofobia che ha fatto deteriorare le relazioni tra Washington e Mosca”. Tra le “azioni” contestate dal Ministro russo c’è soprattutto la politica della Nato di militarizzare le frontiere dei Paesi confinanti con la Russia. Lavrov ha anche criticato la scelta di Obama delle sanzioni imposte alla Russia.
La dichiarazione del ministro degli esteri russo arriva in un momento di alta tensione tra Stati Uniti e Russia. Da una parte c’è stata l’interruzione dei contatti militari in Siria, dall’altra la sospensione dell’accordo nucleare sulle armi atomiche al plutonio.
Il Dipartimento di Stato americano ha comunicato la scorsa settimana di avere interrotto i contatti con Mosca sulla Siria. Il portavoce della Casa Bianca John Earnest ha dichiarato che gli Stati Uniti sono molto preoccupati per la situazione in Siria e che la pazienza di tutti con la Russia in Siria è finita.
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A cosa si riferiva il portavoce della Casa Bianca quando dice che la pazienza è finita? E’ lo stesso Earnest a precisare. Il presidente Obama – ha spiegato- valuterà nei prossimi giorni le opzioni possibili inclusa quella di nuove sanzioni economiche.
Stati Uniti e Russia si accusano reciprocamente di non avere mantenuto gli impegni presi sulla Siria. La Casa Bianca sostiene che la Russia e il governo siriano di Assad hanno voluto seguire la strada militare, colpendo aree civili, infrastrutture come ospedali e impedendo l’arrivo di aiuti militari bombardando anche convogli umanitari. Il Cremlino risponde che è stato Washington a non rispettare gli accordi e ora cerca di scaricare la colpa su qualcun altro. La Russia conferma l’interruzione dei contatti fra forze militari russe e americane.
Intanto, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la decisione di sospendere l’accordo con gli Stati Uniti sulle armi atomiche al plutonio.
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L’accordo sospeso da Putin prevedeva che ciascuna delle due superpotenze distruggesse 34 tonnellate di plutonio nei reattori. Limitando di fatto l’eventuale proliferazione di armi nucleari al plutonio. Washington e Mosca avevano concordato nel trattato la creazione di impianti speciali per smaltire le eccedenze di plutonio. La Russia accusa gli Stati Uniti di non avere adempiuto a questo dovere che invece Mosca ha portato a termine.
Putin ha accusato gli americani di minacciare la stabilità strategica con il loro comportamento ostile verso la Russia.