L’alta tensione tra Stati Uniti e Russia complica la situazione in Ucraina

Botta e risposta tra Washington e Mosca sul coinvolgimento dell’intelligence Usa. La tensione tra Stati Uniti e Russia è alle stelle.

Resta alta la tensione tra Stati Uniti e Russia sull’Ucraina. Il botta e risposta lungo l’asse Washington-Mosca complica una situazione sempre più precaria. Non aiutano le notizie sul probabile coinvolgimento diretto dei servizi di intelligence occidentali.

Il New York Times ha fatto emergere il coinvolgimento dell’intelligence Usa in operazioni militari contro le forze armate di Mosca. In particolare la mano dell’intelligence statunitense, scrive il quotidiano di New York, avrebbe guidato le uccisioni di alcuni generali russi.

Sebbene la Casa Bianca si sia affrettata a smentire l’articolo del Nyt, la Russia ha colto l’attimo per sollevare il polverone. Mosca ha fatto intendere in più occasioni i suoi sospetti sui servizi di altri Paesi. Non solo nel caso di generali, ma anche sull’affondamento delle sue navi nel Mar Nero. Inoltre, il Cremlino sta indagando sulla possibile presenza di forze speciali britanniche sul territorio ucraino.

La risposta russa, come dicevo, non si è fatta attendere. Il presidente della Duma (un ramo del Parlamento della Repubblica), Vjacheslav Volodin, ha scritto sul suo canale Telegram che Washington sta partecipando direttamente alle ostilità al fianco del governo di Kiev.

La situazione è quindi a rischio elevato. Perché un alto rappresentante istituzionale, equivalente al nostro presidente della Camera per intenderci, fa un riferimento indiretto al fatto di ritenere gli americani in stato di belligeranza.

La posizione di Volodin non è nuova. Vladimir Putin e il suo ministro degli esteri Serghei Lavrov hanno dichiarato in più occasioni di considerare la fornitura di armi a Kiev un atto di ostilità. Però Volodin aumenta il dosaggio, accusando gli Usa di essere “direttamente coinvolti” nel conflitto.

Accuse molto pesanti che possono portare a sviluppi pericolosi. In questo contesto, già molto precario, si inserisce anche il Regno Unito. Lady Liz Truss, Ministro degli Esteri di Boris Johnson, ha scritto un articolo, pubblicato su Le Figaro e Die Welt, nel quale accusa la Russia di avere violato la pace sancita alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Truss getta in questo modo benzina sul fuoco che sta avvolgendo la polveriera ucraina. Il governo di Londra è un sorvegliato speciale a Mosca. Come già detto i russi stanno cercando le prove della presenza in Ucraina delle Sas. Queste ultime sono forze speciali britanniche addestrate per missioni difficili e rischiose. Come per esempio il rovesciamento di governi, le attività di sabotaggio, la guerriglia.

Siamo al bivio di una svolta pericolosa? Su Repubblica c’è un’analisi (l’articolo è a pagamento) sul perché gli occidentali, soprattutto gli Usa, permettano questa fuga di notizie. La spiegazione, secondo gli autori, sta nella volontà di far sapere a Putin che l’Occidente sta lavorando con Kiev per logorare e indebolire la Russia. Questa strategia sarebbe finalizzata a esercitare una pressione sul Presidente russo affinché trovi un accordo nei negoziati e una via d’uscita dal conflitto. La domanda è: Vladimir Putin dà questa stessa lettura del coinvolgimento occidentale o è sulle stesse posizioni di Volodin?

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