Il presidente somalo in visita a Asmara. Il governo eritreo in cerca di stabilità nel corno d’Africa.
Eritrea in cerca di equilibrio di potenza in una delle regioni più travagliate d’Africa. Asmara, la capitale dello Stato, volta pagina e lancia una politica estera di distensione tra i vicini del continente. Una strategia rivolta a dare al Paese la leadership diplomatica e il carisma politico nel corno africano.
Dopo il disgelo diplomatico con l’Etiopia e la normalizzazione delle relazioni internazionali con Addis Abeba, il governo eritreo gioca la carta dell’avvicinamento con la Somalia e ha invitato a Asmara il presidente somalo Mohammed Abdullahi Farmaajo. Che ha accettato. La sua visita è stata un episodio più unico che raro, che non è sfuggito agli osservatori e analisti internazionali.
Secondo alcune fonti citate dall’agenzia Reuters, il presidente somalo ha incontrato quello eritreo Isaias Afwerki I due capi di Stato hanno discusso dei problemi più importanti che riguardano la regione africana e le possibili soluzioni per affrontarli insieme. Un passo in avanti notevole se si pensa che il governo di Mogadiscio ha sempre accusato il vicino di essere dietro al passaggio di armi e terroristi che sostengono i gruppi intergralisti islamici, tra cui al-Shaabab, operativi in Somalia.
Il presidente Afwerki usa il buon successo ottenuto dopo il suo ravvicinamento con l’Etiopia per rafforzare le relazioni con i Paesi vicini. In questo un aiuto è arrivato dall’India. La recente visita del premier indiano Nerendra Modi a Asmara e in altre capitali dell’Africa orientale ha dato la spinta al nuovo corso diplomatico africano.
L’India cerca stabilità per la sua strategia di controbilanciamento alla Cina in Africa. L’Eritrea ha compreso l’importanza di un intervento politico indiano nella regione, le sue conseguenze economiche e politiche. In altre parole ha intuito i vantaggi economici e politici. Per questo però è necessario avere un corno d’Africa più stabile. Da qui la distensione con Etiopia e ora con Somalia. Gli imprenditori indiani hanno bisogno dei mercati e dell’area commerciale dell’Africa orientale. Fuggirebbero se la situazione di rischio politico e di terrorismo continuasse. E le leadership politiche dell’Africa orientale non possono correre questo rischio.
Ovidio Diamanti