La Russia all’Onu difende la guerra in Ucraina

Il giorno dopo l’annuncio della mobilitazione generale il mondo condanna la Russia, che all’Onu difende la guerra in Ucraina.

La Russia ha difeso la guerra in Ucraina all’Onu. Il Ministro degli Esteri Serghej Lavrov ha confermato al Consiglio di Sicurezza la posizione del governo di Mosca. L’Occidente copre i crimini commessi dagli ucraini e narra una storia diversa dell’operazione militare, ha dichiarato il capo della diplomazia russa.

Lavrov e Vladimir Putin non mollano la presa e continuano a giocare la carta dei “duri” nonostante ci siano stati segnali importanti da potenziali alleati come la Cina, ma anche la Turchia. Il ministro degli esteri cinese al Consiglio di Sicurezza ha infatti tenuto le distanze dalla posizione di Lavrov e ha detto che il suo Paese lavorerà per i colloqui diplomatici. Il giorno prima il ministro degli esteri turco aveva criticato la mobilitazione parziale annunciata da Putin e le insinuazioni di ricorrere alle armi nucleari. Lavrov ha abbandonato il Consiglio di Sicurezza subito dopo il suo discorso senza neppure stare a ascoltare gli altri interventi.

Sulle armi nucleari l’intelligence di Kiev ha comunicato che Putin starebbe davvero pensando a usare l’atomica. La dichiarazione però non ha suscitato molto interesse dato che l’Ucraina ha solo interesse a gridare al rischio nucleare al fine di rafforzare la coesione attorno a Kiev e chiedere armi all’Occidente.

L’Ucraina è riuscita nello scambio di prigionieri con la Russia. Mosca ha accettato la liberazione dell’oligarca ucraino filorusso Medvedchuk con 215 soldati ucraini catturati nelle acciaierie di Melitopol. Zelensky ha fatto un appello ai combattenti russi in Ucraina, promettendo che non saranno riconsegnati alle autorità di Mosca se si arrendono. Ha anche incitato russi a protestare e reagire contro la mobilitazione decisa da Putin.

I russi continuano a fuggire dopo la chiamata alle armi del loro presidente. Lunghe file di auto si sono create al confine con la Georgia e, a nord, con la Finlandia. Code di auto anche al confine con la Mongolia. Il capo di Stato russo ha risposto alle proteste e alle fughe dicendo che almeno 10mila volontari hanno voluto arruolarsi senza aspettare la chiamata come riservisti. Il ministro della difesa Serghej Shoigu ha spiegato che i riservisti non sono 300.000 come inizialmente annunciato, ma un milione.

Intanto, la Nato ha ribadito che i referendum sono una farsa ed illegali e non riconosceranno i loro risultati. Anche il G7 ha ribadito l’illegalità dei referendum. Anthony Blinken, Segretario di Stato Usa, ha detto che l’Onu deve dichiarare illegittimi i referendum. Ha aggiunto che la Russia è sempre più sola perché anche i suoi potenziali alleati la stanno abbandonando.

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