L’attentato al Ministero degli Interni turco del 1 ottobre, rivendicato dai curdi, ha causato la risposta della Turchia. Il presidente Recep Tayyp Erdogan ha ordinato i raid aerei sul Kurdistan iracheno. Ma non intende fermarsi qui. L’intelligence turca ha individuato i due kamikaze dell’attacco al dicastero. Entrambi sono arrivati dalla Siria. Di conseguenza Erdogan punta a incursioni contro le basi curde in Siria e Iraq. Ciò apre la porta su due questioni. La prima riguarda la continua violazione della sovranità di Siria e Iraq. Il diritto di sovranità sancito dal diritto internazionale è infranto in Medio Oriente così come in Ucraina. La seconda è l’ambizione, mai sopita, della Grande Turchia. Figlia del panturanismo ottomano, il progetto dell’estensione turca ai territori di Siria, Iraq e oltre si è tramandato fino a Erdogan. La rappresaglia contro i curdi ha quindi tutto il sapore di un passo verso l’espansione territoriale turca.