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La protesta contro Fico in Slovacchia spiegata in cinque punti

La protesta contro Fico in Slovacchia

Le proteste contro il premier slovacco Robert Fico continuano nelle strade e piazza di Bratislava. Perché il premier della Slovacchia perde consenso.

La protesta contro Fico in Slovacchia continua. Migliaia di slovacchi sono scesi nelle strade e piazze della capitale Bratislava per protestare contro il premier Robert Fico e chiedere le sue dimissioni. Almeno 45.000 cittadini continuano la protesta da giorni e non hanno, almeno così sembra, alcuna intenzione di mollare. E’ probabilmente la più grande manifestazione di piazza dal 2018 scrive Al Jazeera sul suo sito internet.

Gli slogan dei manifestanti fanno ben intendere quali siano le ragioni della contestazione: “dimissioni, dimissioni”; “Slovacchia in Europa”; “agente russo”. Fico, che lo scorso maggio si è salvato da un attentato, respinge tutte le accuse.

Ma proviamo a capire le ragioni della protesta contro Fico in Slovacchia:

  1. Sotto accusa è il viaggio di Robert Fico a Mosca per incontrare Vladimir Putin. Il premier slovacco è uno dei pochi leader europei che ha incontrato il presidente russo dall’inizio della guerra. Putin, com’è noto, ha un mandato di arresto internazionale. Gli slovacchi non ci stanno a fare quelli che violano le regole e le sentenze della Corte Penale Internazionale. Neppure pensano a uscire dall’Unione Europea.
  2. Il messaggio che i contestatori mandano al premier è che ci tengono a stare nell’Unione Europea. Gli slovacchi si sentono parte dell’Europa, rispettano e osservano i principi e i valori dell’Unione Europea come la democrazia, la libertà e i diritti umani. La Costituzione della Slovacchia, gridano, ha assorbito quei principi e valori.
  3. La libertà di opinione è un diritto fondamentale dentro l’Unione Europea e nella stessa Slovacchia. Robert Fico dà invece una dimostrazione del contrario. Ha risposto ai manifestanti di essere collaboratori dei Paesi stranieri e dell’Ucraina con l’obiettivo di rovesciare il suo governo.
  4. La situazione è peggiorata quando Fico ha fatto un appello, mesi fa, a togliere il sostegno all’Ucraina, ha criticato la politica delle sanzioni dell’ue contro la Russia, ha espresso la sua opposizione a promuovere un ingresso dell’Ucraina nella Nato.
  5. Infine, gli slovacchi non vogliono essere considerati come il nuovo cavallo di Troia dei russi in Europa. Se Putin ha trovato un valido alleato nel leader ungherese Viktor Orbàn, a Bratislava non vogliono essere la fotocopia dell’Ungheria. La Nato e l’Ue hanno la necessità di avere un fianco orientale solido e stabile. I cittadini in piazza stanno dicendo questo al premier.

L’1 di ottobre del 2023 il partito populista Smer SSD vinse le elezioni parlamentari e apriva la strada per il governo al suo leader Robert Fico. Tra le sue promesse elettorali c’era anche la fine immediata del sostegno all’Ucraina. Chissà se il premier si aspettasse allora una forte protesta popolare nei suoi confronti?

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