La Nato lancia la “Sentinella del Baltico” contro le minacce russe

Il summit di Helsinki conferma l’unanimità dei Paesi Nato a garantire la sicurezza e la stabilità. E lancia la Sentinella del Baltico, una task force per monitorare le acque regionali.

Helsinki – La crescente minaccia ibrida nel Mar Baltico ha spinto l’Unione Europea e, soprattutto, la NATO ad agire con urgenza. Durante il summit a Helsinki del 14 gennaio, i rappresentanti dei Paesi baltici, insieme al segretario generale della NATO, Mark Rutte, hanno lanciato un monito chiaro: garantire sicurezza e stabilità nella regione richiede una risposta coordinata e pronta. Il momento clou della giornata è stato l’annuncio del nuovo programma dell’Alleanza Atlantica: la “Sentinella del Baltico”, una task force dedicata al monitoraggio e alla protezione delle acque regionali.

Esercitazioni militari della Nato nel Baltico

“Questa iniziativa rappresenta un passo cruciale per rafforzare la nostra presenza marittima e garantire il controllo delle aree chiave del Baltico”, ha dichiarato Rutte. La missione prevede l’impiego di fregate, aerei da pattugliamento e altre risorse avanzate per una vigilanza costante. “Il nostro obiettivo è garantire una reazione immediata a qualsiasi minaccia alle infrastrutture strategiche”, ha aggiunto il presidente finlandese Alexander Stubb, ospite del vertice.

Infrastrutture critiche sotto attacco

Il focus sulla protezione delle infrastrutture è nato da una serie di episodi inquietanti avvenuti negli ultimi mesi. Danni significativi hanno colpito i cavi che collegano la Lituania alla Svezia, la Germania alla Finlandia e, più di recente, l’Estonia alla Finlandia. “Le indagini sono ancora in corso, ma questi eventi non possono essere ignorati”, ha sottolineato Rutte. I cavi sottomarini, infatti, non solo garantiscono il 95% del traffico internet globale, ma rappresentano anche un asse fondamentale per le transazioni finanziarie, con un valore stimato di 10 mila miliardi di dollari al giorno.

Nato-Russia: le origini della crisi diplomatica che spaventa l’Europa

Negli ultimi due anni, la NATO ha intensificato le operazioni di pattugliamento e monitoraggio delle infrastrutture critiche. Nel maggio 2023, è stato istituito un centro marittimo per la sicurezza delle infrastrutture sottomarine presso il Comando marittimo della NATO nel Regno Unito, con l’obiettivo di migliorare la cooperazione tra alleati, settore privato e Unione Europea. “Tuttavia, dobbiamo fare ancora di più”, ha ammesso Rutte, evidenziando l’importanza di un coordinamento più ampio.

La “flotta fantasma” russa

Un ulteriore elemento di preoccupazione è rappresentato dalla cosiddetta “flotta fantasma” russa. Queste navi, utilizzate per operazioni opache, sono spesso implicate in attività sospette. Un caso recente ha coinvolto la nave Eagle-S, bloccata dalle autorità finlandesi con l’accusa di essere responsabile del danneggiamento del cavo Estlink-2 tra Finlandia ed Estonia. La nave, ufficialmente impiegata per il trasporto di petrolio russo, sarebbe stata utilizzata per operazioni mirate a destabilizzare la regione.

Un monito all’Europa e agli alleati

La sicurezza del Mar Baltico è cruciale non solo per i Paesi che vi si affacciano, ma per l’intera Alleanza Atlantica. Le minacce ibride, che combinano sabotaggi fisici e attacchi cibernetici, richiedono risposte integrate e tempestive. Con la “Sentinella del Baltico”, la NATO punta a rafforzare la protezione di una delle aree più strategiche al mondo, ribadendo l’importanza della collaborazione tra Stati membri, istituzioni europee e partner privati.

L’iniziativa segna una nuova fase nella strategia di deterrenza dell’Alleanza, ma lascia aperte domande cruciali: l’Europa sarà in grado di sostenere questa sfida? E quali saranno le prossime mosse della Russia in questo gioco di forza geopolitico?

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