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Lega Araba: la svolta di Algeri

La mezza unità della Lega Araba al vertice di Algeri

Nel vertice di Algeri i paesi arabi hanno trovato posizioni condivise su Libia, Ucraina e altre crisi regionali. Ma l’assenza degli Stati del Golfo e del Marocco fotografa una mezza unità della Lega Araba.

La Lega Araba riparte dalla Palestina e guarda con attenzione alla Libia e alle altre crisi internazionali. Il vertice dell’organizzazione politica degli Stati arabi si è tenuto a Algeri l’1 e 2 novembre e ha fatto emergere le divisioni interne nonostante la parvenza di unità mostrata nelle dichiarazioni ufficiali.

Il vero passo positivo è la posizione condivisa sulla transizione libica da parte dei leader presenti, in particolare Algeria e Egitto che hanno appoggiato negli anni parti contrapposte del conflitto.


Il vertice della Lega Araba di Algeri

Solo 13 paesi arabi su 22 hanno partecipato al vertice. L’assenza delle monarchie del Golfo e del Marocco pesa sul valore politico della strategia che i leader presenti hanno individuato. L’unità araba è zoppa senza il re del Marocco Mohammed VI, il principe saudita bin Salman e i monarchi di Emirati, Qatar e Barhein.

Israele e Marocco firmano l’accordo sulla sicurezza

Sarà anche una casualità, ma tra gli assenti ci sono tutti quelli che hanno firmato gli accordi di Abramo, normalizzando le relazioni con Israele. Un messaggio forte da parte di questi Paesi perché la Lega Araba ha ribadito la centralità della questione palestinese, che in realtà divide il mondo arabo anziché unirlo. Una mezza unità dunque.


Uniti sulla Libia

C’è piena condivisione nella Lega Araba sulla transizione politica e il processo elettorale in Libia. I leader presenti hanno espresso la volontà di risolvere con la politica la crisi che continua dal 2011. A dare più forza a questo orientamento è il sostegno arrivato dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi e quello algerino Abdelmadjid Tebboune. Nel colloquio che i due capi di Stato hanno avuto a margine del vertice è emersa la piena condivisione alle elezioni in Libia e la necessità di un intervento politico congiunto a supporto del processo di riconciliazione.

Libia nel caos

Il dialogo tra Algeri e il Cairo è un passo importante perché negli anni del conflitto sono state su posizioni diverse. La prima ha sostenuto il governo di Tripoli, la seconda il governo di Tobruk in Cirenaica sotto l’ombrello del generale Khalifa Haftar, il leone di Bengasi.

Il premier del governo di unità nazionale libico Abdulhamid Dabaiba ha espresso piena soddisfazione per la posizione presa dalla Lega Araba e da Algeria e Egitto.


L’Ucraina e le altre

Il vertice ha discusso le altre crisi mondiali. Da quella alimentare all’Ucraina senza trascurare le crisi in Yemen, Siria, Sudan e Iraq. Sulla guerra in Ucraina la Lega Araba ha ribadito la sua posizione di non allineamento. L’invito è a non dipendere né dall’occidente né dall’oriente nella situazione di incertezza internazionale. Un indirizzo politico chiaro che si unisce a quello di rifiutare qualunque interferenza straniera. Piena condivisione sull’appello alla tregua in Yemen, mentre sulla Siria c’è ancora la porta chiusa al rientro nella Lega finché non si trova una soluzione politica.


Unione Africana

Le relazioni tra Lega Araba e Unione Africana rimangono difficili. L’ultimo vertice risale al 2016 nella capitale della Mauritania. Le due organizzazioni non trovarono vedute comuni né tantomeno posizioni condivise. Il prossimo vertice sarà a Algeri nel 2023. Una cooperazione maggiore tra questi due blocchi di Stati africani e mediorientali sarebbe una garanzia di stabilità per l’Africa. Soprattutto metterebbe il grande continente e i paesi costieri del Mediterraneo nella condizione di affrontare con più coraggio e fiducia le sfide internazionali che il nuovo ordine mondiale sta ponendo.


Cos’è la Lega Araba

Nata il 22 marzo 1945, la Lega degli Stati arabi è un’organizzazione internazionale politica di Paesi dell’Africa settentrionale e della penisola araba. Il trattato di costituzione della Lega Araba fu firmato a seguito di un protocollo approvato dai paesi arabi nella conferenza di Alessandria del 1944. Il vertice provò a mettere d’accordo paesi con posizioni molto diverse, molti ancora colonie e spinti da istanze indipendentiste.

La missione della Lega Araba è quella di coordinare la politica estera e promuovere la cooperazione culturale in tutto il mondo arabo.

Attualmente sono 22 gli Stati membri. Con un accordo del 1957, poi, 18 dei 22 Paesi hanno istituito l’Area araba allargata di libero scambio (o Gafta, acronimo di Greater Arab Free Trade Area), la seconda area di libero scambio più importante del mondo arabo dopo il Consiglio di Cooperazione del Golfo. Ancora incompiuta è invece l’Unione doganale araba, annunciata per la prima volta nel 2009 con l’obiettivo di creare successivamente un mercato comune arabo.

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