La crisi yemenita compromette il negoziato sul nucleare iraniano

Stati Uniti e Iran sono alleati in Iraq contro lo Stato Islamico ma divisi su fronti opposti in Yemen. Un delicato equilibrio che potrebbe compromettere i negoziati sul nucleare.

Uniti contro lo Stato Islamico in Iraq, Iran e Usa sono divisi su fronti contrapposti in Yemen
Iran e Usa sono divisi su fronti opposti in Yemen.

L’instabilità politico-militare nello Yemen è il banco di prova della tenuta dell’accordo di Losanna sul programma nucleare iraniano. Nella città svizzera Stati Uniti e Iran hanno lavorato per superare una parte delle loro divergenze. Al contrario, nello Yemen i due Paesi giocano su campi avversi. Washington sostiene la coalizione militare di Stati arabi targata Arabia Saudita. Teheran appoggia i ribelli sciiti Houthi che hanno rovesciato il governo filosaudita del Presidente Mansour Hadi.

Nello Yemen, Stati Uniti e Iran giocano anche un’altra partita delicata: il mantenimento di un tacito accordo di cooperazione nella lotta allo Stato Islamico in Irak dando manforte all’esercito iracheno.

Washington e Teheran appoggiano quindi il medesimo alleato in Iraq, mentre si dividono su due fronti contrapposti nello Yemen. Qui le tensioni internazionali rischiano però di mettere in difficoltà l’accordo di Losanna e i nuovi round avviati a Vienna per giungere entro il prossimo 30 giugno al Patto Finale.

Proprio alla vigilia della seconda fase dei negoziati a Vienna, il Pentagono ha inviato la portaerei Roosevelt e una fregata lancia missili nelle acque yemenite. Si è trattato di una chiara dimostrazione di forza verso i ribelli Houthi e il loro alleato iraniano.

Il presidente americano Barack Obama ha spiegato, in un’intervista al network televisivo MSNBC, che l’invio di navi militari nel Golfo Persico è per garantire la libertà di navigazione. Ha però aggiunto che se vengono inviate armi ai ribelli yemeniti la questione allora si fa seria.

Quello di Obama è stato un messaggio indiretto rivolo agli iraniani. Più esplicito il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest che ha accusato l’Iran di armare gli Houthi nonostante che il regime degli Ayatollah avesse già negato ogni suo coinvolgimento con i ribelli. Secndo Earnest gli Stati Uniti saranno fermi nel far rispettare l’embargo deciso dall’Onu sulla fornitura di armi ai gruppi contrapposti nello Yemen.

Dichiarazioni e prese di posizione che peseranno al tavolo dei negoziati sul nucleare.

L’Arabia Saudita, alleato tradizionale degli Stati Uniti, e gli altri Paesi arabi sunniti del Golfo Persico temono che l’accordo finale di giugno porti a un potenziamento dell’Iran nella regione. L’Iran è il maggiore rivale dell’Arabia Saudita. L’offensiva militare nello Yemen dopo la caduta di un governo vicino a Riad ha avuto l’obiettivo di frenare l’estensione dell’influenza iraniana nella regione. E gli Usa con il loro appoggio a Riad cercano di placare le preoccupazioni dei loro alleati sunniti. Con rischi di ricadute sul negoziato del nucleare iraniano.

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