Cosa succede in Perù? Prima la crisi politico-istituzionale, dopo la vittoria a sorpresa del socialista Pedro Castillo.
Una vittoria inaspettata che sulla carta aveva poche speranze. Pedro Castillo batte al fotofinish la conservatrice Keiko Fujimori, figlia dell’ex-presidente Alberto Fujimori che sta scontando una pena di 25 anni per reati di corruzione e violazione di diritti umani.
Maestro di scuola elementare, socialista del partito Peru Libre, Castillo ha staccato di 60.000 voti l’avversaria nel secondo turno delle elezioni presidenziali. Il primo turno è stato l’11 aprile scorso e ha visto l’affermazione di Castillo.
Per la Commissione Elettorale, il leader socialista ha vinto con il 50,2% dei voti contro il 49,8% della Fujimori. La figlia dell’ex-presidente ha lanciato l’accusa di brogli elettorali e ha contestato alle autorità elettorali 300.000 schede sospette, chiedendo l’annullamento di altre 200.000.
Sulla questione è intervenuta l’Organizzazione degli Stati Americani che ha dichiarato di non avere prove né scoperto brogli elettorali. Al momento non può avvenire la proclamazione del vincitore finché non si risolve il contenzioso.
Il consenso di Castillo è legato alle sue proposte politiche innovative per un Paese come il Perù. Ha promesso di riscrivere la Costituzione. La sua campagna ha puntato quasi tutto sulla promessa di aiutare i poveri aumentando le tasse ai proprietari delle miniere di rame che sono una delle risorse principali del Perù. E sono in tanti a temere che la sua politica fiscale e economica possa destabilizzare l’economia già altalenante del Paese.
Chiunque sarà proclamato vincitore avrà da fare rialzare uno Stato piegato dalla pandemia di Coronavirus e dall’economia sempre in bilico.
Aggiornamento: (13 giugno 2021)- sostenitori di Castillo e dì Fujimori hanno manifestato nelle strade della capitale;
(6 giugno 2021)- Si vota il secondo turno delle presidenziali.
(6 aprile 2021)- Primo turno delle elezioni presidenziali: vince Pedro Castillo.
(17 novembre 2021)- Il Perù ha un nuovo presidente, il terzo in una settimana. Si chiama Francisco Sagasti ed è il sostituto del sostituto del presidente
(15 novembre 2020)- il presidente Manuel Merino eletto solo sei giorni fa si è dimesso a seguito delle proteste e violenze nel Paese.
(15 novembre 2020)- in Perù nelle ultime ore due manifestanti hanno perso la vita durante le proteste contro la destituzione del presidente Martin Vizcarra, coinvolto in un affare di corruzione e destituito da un voto del Congresso. Il Fronte ampio, coalizione che riunisce diverse forze della sinistra peruviana, e l’Alleanza per il progresso hanno presentato oggi una mozione di sfiducia nei confronti del nuovo presidente Manuel Merino e del governo guidato da Antero Flores-Araoz.
(12 novembre 2020) – migliaia di persone sono scese in piazza a favore del presidente Martin Vizcarra.
La crisi politico-istituzionale
Il Perù sta attraversando una crisi politica e istituzionale.
Il presidente Martin Vizcarra, in carica dal 2018, è stato deposto nel 2020 dopo l’impeachment da parte del Parlamento. Il nuovo presidente è Manuel Merino, già presidente del Parlamento peruviano. L’accusa al capo dello Stato Vizcarra è pesante: “incapacità morale”. Un modo elegante per dargli del ladrone dopo le presunte tangenti prese nel 2014.
Secondo l’accusa si tratta di 650.000 dollari presi al tempo in cui era governatore della regione meridionale di Moquegua. E l’incapacità morale è costata all’ex-presidente una messa in stato d’accusa, l’impeachment da parte del parlamento peruviano.
Per uno scherzo del destino, l’ex-presidente era molto amato dai peruviani per le sue battaglie e determinazione contro la corruzione. La mozione per destituirlo ha ottenuto più voti degli 87 necessari. Ora la palla passa a Merino, che raccoglie un’eredità difficile fino alla fine del mandato di Vizcarra: il 28 luglio 2021.
La decisione dell’impeachment, la destituzione di Vizcarra e il giuramento di Merino hanno scatenato proteste da parte dei sostenitori dell’ex-presidente. A Lima, capitale peruviana, ci sono state rivolte e scontri con la polizia sotto il parlamento. In tanti hanno gridato che è in corso un vero e proprio colpo di Stato.
A sorpresa Merino si dimette il 15 novembre a causa delle tensioni politiche e sociali nel Paese che causano anche due morti. Il nuovo presidente è Francisco Sagasti che avvia il percorso elettorale e conduce il Paese alla situazione attuale.