Italia verso navi militari contro trafficanti in Libia?

Il premier Paolo Gentiloni incontra il presidente del governo di unità nazionale Fayez al-Sarraj. 

L’Italia valuta l’invio di navi militari verso le coste della Libia per contrastare i trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo. Lo annuncia il Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni al termine dell’incontro a Roma con il Presidente del governo di unità nazionale libico Fayez al-Sarraj.

Il vertice Gentiloni-Sarraj è avvenuto il giorno dopo l’incontro tra Sarraj e Haftar a Parigi promosso dal presidente francese Emmanuel Macron.

La proposta del presidente Sarraj all’Italia non è nuova. Nel 2015 l’Unione Europea aveva lanciato la prima missione militare per neutralizzare i trafficanti di migranti nel Mediterraneo.


L’Europa lancia la sua prima missione militare per neutralizzare il traffico di migranti


L’operazione prevedeva l’utilizzo di navi, sottomarini e pure droni nel Mediterraneo per bloccare i trafficanti di migranti. Come quartiere generale dell’operazione era stata scelta Roma.

Gentiloni ha comunque reso noto che la proposta è al vaglio del Ministero della Difesa e che deve anche passare dal Parlamento.

Intanto, l’Italia incassa l’appoggio della Germania di Angela Merkel. Berlino, scrive in un comunicato Palazzo Chigi, è pronta a dare sostegno alle iniziative italiane volte a contrastare i trafficanti di esseri umani.

Il presidente del governo libico di unità nazionale ha spiegato così la sua proposta. L’impiego di navi militari non serve solo a fermare i trafficanti di migranti, ma anche a consentire il rientro nei loro Paesi a chi torna dall’Europa.

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