La decisione del premier Benjamin Netanyahu. Due settimane fa l’Unione Europea aveva stabilito di indicare sulle etichette i prodotti provenienti dagli insediamenti nei territori occupati.

Israele sospende la collaborazione con l’Unione Europea sul processo di pace con i palestinesi. La decisione l’ha presa il premier Benjamin Netanyahu in persona. E’ la risposta israeliana alla scelta europea di indicare sulle etichette i prodotti provenienti dalle colonie ebraiche.
Secondo quanto riporta l’ufficio di Netanyahu, Israele sta valutando se continuare ad accettare il coinvolgimento diplomatico dell’Unione Europea nel dialogo su questioni politiche, diritti umani e organizzazioni internazionali. Il ministero degli esteri israeliano ha comunque precisato che non vengono interrotte le relazioni e la cooperazione con i Paesi membri dell’Ue.
L’Unione Europea contesta la politica degli insediamenti israeliani nei territori occupati nel 1967. In particolare, l’Ue ritiene che i piani edilizi realizzati dagli israeliani siano illegali per il diritto internazionale. Per l’Europa gli interventi edilizi sono un ostacolo alla pace e minacciano di rendere impossibile l’accettazione della formula dei “due Stati” e la fine del conflitto israeliano-palestinese. Tel Aviv contesta e critica questa posizione dell’Unione Europea.