Isis alle porte di Baghdad. Ma è mistero sul ritorno del Califfo 

Il Califfo dello Stato Islamico Abu Bakr al-Baghdadi ha proclamato in un audio messaggio che l’Isis è vicina a prendere Baghdad e la città santa sciita di Karbala. Ma l’autenticità del messaggio è tutta da verificare.

Il Califfo dell'Isis è ricomparso con un nuovo audio messaggio ma ci sono dubbi sulla sua autenticità
Il Califfo Abu Bakr Al Baghdadi

I miliziani jihadisti dello Stato Islamico hanno conquistato in Iraq la città di Ramadi, a poco più di un centinaio di km da Baghdad. Ora minacciano la capitale anche se, battono le agenzie, la battaglia per Ramadi non è finita e dovrebbero arrivare, con la benedizione di Barack Obama, milizie sciite filo iraniane in soccorso all’esercito regolare iracheno.

Intanto, l’Isis ha diffuso in internet un video del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi, messo fuori gioco dai bombardamenti americani e probabilmente paralizzato. Il leader dell’Isis proclama che lo Stato Islamico è vicino a “liberare” le città di Baghdad e Karbala (la città santa sciita in Iraq n.d.r.).

L’autenticità dell’audio-messaggio è, secondo diverse agenzie, tutta da verificare. Il video è di oltre 40 minuti e si intitola “Lo Stato Islamico ha liberato Ramadi”. Mostra una serie di filmati non datati con le battaglie e l’assedio della città capitale della regione di Anbar. A diffonderlo l’agenzia stampa dell’Isis “Aamaq”. Non si parla però in alcuna parte del messaggio di Ramadi.

Le parti audio attribuite al Califfo sembrano essere le stesse già diffuse giovedì scorso dall’Isis. Ad un confronto tra l’audio odierno e quello precedente, il messaggio sembra essere uguale. Disfatta delle forze irachene, mappe dei territori finora conquistati dall’Isis, lode ai mujahidin per le vittorie riportate.

La minaccia a Baghdad ha fatto scattare la reazione del governo dell’Iraq. In un servizio della televisione di Stato irachena, il premier Haidar al Abadi ha ordinato alle truppe di non ritirarsi da Al Anbar, chiedendo allo stesso tempo alle milizie sciite, alleate dell’Iran, di tenersi pronte ad intervenire al fianco delle forze lealiste.

Gli Usa infine hanno dato il loro nulla osta all’intervento di milizie di volontari contro l’Isis a Ramadi, comprese quelle sciite alleate dell’Iran, ma a patto che rispondano solo agli ordini del premier Haidar al Abadi.

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