Iraq: al-Sadr è l’uomo forte che divide il Paese

Il rischio di una guerra civile tra sciiti in Iraq è elevato. Il Paese vive un’instabilità politica dalle elezioni dell’ottobre 2021. Al-Sadr è l’uomo forte dell’Iraq ma anche di divisione.

Lo spettro di una guerra civile tra le due fazioni sciite che si contendono il potere in Iraq ha i contorni sempre più definiti. Dopo 30 morti e 700 feriti, il leader sciita Muqtada al-Sadr emerge come l’uomo forte della politica irachena. E’ bastato infatti una sua parola per calmare i miliziani che lo sostengono e che per giorni si sono scontrati a Baghdad con i gruppi sciiti appoggiati dall’Iran, oppositori di al-Sadr raggruppati nelle “Forze di mobilitazione popolare”. Il leader iracheno si è rivolto con un appello televisivo ai suoi sostenitori, “ordinando” di ritirarsi entro un’ora dalla Green Zone, teatro degli scontri e zona di sicurezza dentro la capitale nella quale si trovano le sedi istituzionali irachene e delle ambasciate degli Stati esteri. In breve tempo, le forze del leader iracheno si sono ritirate dall’area.
Le proteste violente sono esplose dopo che lo stesso al-Sadr aveva annunciato nei giorni scorsi il suo ritiro dalla politica, dimettendosi dalla carica di deputato. E’ la settima volta dal 2013 che il leader religioso iracheno si è dimesso dal Parlamento. Alcuni analisti hanno ritenuto che la scelta di al-Sadr sia stata la conseguenza delle dimissioni di Khadim al-Haeri, Ayatollah e leader spirituale sciita molto seguito dai sostenitori di al-Sadr. Quello di Haeri è stato un ritiro improvviso e inaspettato. Ha annunciato le dimissioni facendo anche un appello agli iracheni a dare appoggio al leader spirituale iraniano Ali Khamenei. L’appello è stato un duro colpo per Haeri che si è sempre opposto all’influenza iraniana nella politica irachena.
Il ritiro delle milizie di al-Sadr ha mostrato che il leader sciita può fare il bello e il cattivo tempo . L’analista iracheno Fanar Haddad ha detto che al-Sadr ha dimostrato di potere mobilitare e smobilitare gli iracheni a suo piacimento e con una parola.
Tuttavia, nonostante l’appello televisivo di al-Sadr e il ritiro dalla Green Zone, le violenze non si sono fermate. E sono in tanti ad aspettare un intervento dell’Ayatollah Sayyd al-Sistani, la massima autorità spirituale in Iraq e del Grand Marja, la leadership religiosa sciita a Najaf.


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