La tensione è altissima. La Cina mostra i muscoli dopo la visita della speaker della Camera dei Rappresentanti Usa Nancy Pelosi. Navi cinesi arrivano quasi al confronto diretto con quelle taiwanesi.
La Cina mostra i muscoli e risponde con fermezza alla visita a Taiwan della presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi. A partire dalle prime ore dell’alba del 4 agosto, le forze cinesi hanno condotto intense esercitazioni militari in sei diverse zone marittime intorno all’isola, poi diventate sette.
Le manovre si sono svolte anche in tratti delle acque territoriali taiwanesi e andranno avanti fino all’8 agosto. Le forze navali cinesi hanno oltrepassato in diverse occasioni la linea mediana dello Stretto, arrivando quasi al confronto diretto con quelle taiwanesi, e nella notte due droni hanno sorvolato l’area di Kinmen, un piccolo arcipelago pesantemente fortificato e controllato da Taipei al largo della città cinese di Xiamen.
Secondo medi di Stato cinesi, sono stati inviati centinaia di aerei da combattimento, caccia bombardieri e altri mezzi da guerra incluse dieci navi militari. Le forze cinesi hanno anche lanciato missili balistici che sono caduti al largo delle coste di Taiwan. Alcuni proiettili, hanno detto dal ministero della difesa giapponese, sono caduti nelle acque della Zona Economica Esclusiva del Giappone.
La Cina ha avviato il 3 agosto le più grandi esercitazioni militari mai realizzate nei mari intorno a Taiwan. Le manovre sono iniziate subito dopo la visita della politica statunitense Nancy Pelosi.
Le esercitazioni con munizioni vere sono iniziate alle 12 ora locale e in alcune zone sono avvenute a circa 12 miglia dall’isola. Taiwan ha affermato che la Cina sta cercando di cambiare lo status quo nella regione.
La Pelosi ha compiuto una breve ma controversa visita a Taiwan, che la Cina considera una provincia separatista. Le esercitazioni sono la principale risposta di Pechino, sebbene abbia anche bloccato alcuni scambi commerciali con l’isola.

Nancy Pelosi è atterrata a Taipei il 2 agosto e ha fatto decollare la tensione tra Usa e Cina. Presidente della Camera dei Deputati degli Stati Uniti, è andata a Taiwan in visita ufficiale. Il viaggio della deputata democratica americana ha scatenato polemiche anche interne, soprattutto dai repubblicani.
Per i cinesi il viaggio è una chiara provocazione che potrebbe dare segnali sbagliati agli abitanti dell’isola. Pechino teme un rafforzamento del nazionalismo già molto diffuso nell’isola. Pelosi respinge ogni critica, rivendicando il suo diritto di andare in visita dove desidera. Le critiche sono arrivate anche dal fronte repubblicano interno agli Stati Uniti.
La Cina, com’è noto, considera Taiwan la sua ventitreesima provincia e ritiene che l’isola sia parte integrante del suo territorio. Nei giorni precedenti navi da guerra cinesi si sono avvicinate molto alle acque taiwanesi e alcuni jet hanno violato lo spazio aereo. A Washington non nascondono l’imbarazzo per un viaggio che non tutti condividono dentro l’Amministrazione di Joe Biden.
La Cina nello spazio aereo di Taiwan
La Cina minaccia guerra a Taiwan