Aggiornamento sul ritorno dell’Isis. Trump parlò di fine del Califfato. Non è proprio così. I miliziani del Califfato sembrano vivi e vegeti.
Il ritorno dell’Isis. Lo Stato Islamico è davvero sconfitto? Secondo Donald Trump sì. Lo disse al termine dell’operazione militare condotta dalle forze curdo-siriane contro l’ultimo avamposto del Califfato a Barghuz. I fatti recenti, invece, sembrano mostrare il contrario. Il Califfo Abu-Bakr al-Baghdadi è ricomparso in un video, incitando i jihadisti a colpire ovunque nel mondo.
Aggiornamento sul ritorno dell’Isis:
- Un attacco armato ha colpito un check-point nel Sinai, uccidendo un numero imprecisato di militari. Lo Stato Islamico ha rivendicato l’attentato e ha parlato di 15 vittime nell’operazione. E’ l’ultimo di una serie di attacchi nel Sinai settentrionale, teatro di aggressioni da parte dell’Isis. La situazione si è aggravata dopo la deposizione del presidente Mohammed Morsi nel 2013 e la seguente messa al bando del movimento dei Fratelli Musulmani. Da allora, l’area del Sinai settentrionale ha assistito ad una progressiva infiltrazione di miliziani islamisti, dominati dal gruppo Ansar Beit al Maqdis, che nel novembre 2014 ha annunciato la propria affiliazione allo Stato islamico creando “Wilayat Sinai”, provincia del sedicente “Califfato”. (27 settembre).
- Per la prima volta l’Isis ha annunciato di avere creato una “provincia” del Califfato nella parte indiana del Kashmir, la regione contesa da India e Pakistan. Negli scontri tra miliziani del califfato e forze di sicurezza indiane è morto un jihadista (11 maggio);
- Sono 11 i militari nigeriani uccisi l’11 maggio in Nigeria, nella città nord-orientale di Gajiganna. Lo Stato Islamico ha rivendicato l’attacco attraverso la sua agenzia Amaq.
- L’Isis ha rivendicato l’attacco del 5 maggio contro i militari di Bengasi. Sono 9 i soldati dell’esercito nazionale libico di Haftar (Lna) rimasti uccisi durante l’attacco condotto da militanti dell’Isis contro una base di addestramento nel deserto sud-occidentale del Paese. Gli uomini del califfato si sono scontrati con i militari nei pressi della base aerea nella città di Sabha. Sabha è a 650 chilometri a sud di Tripoli.
- L’Isis ha rivendicato il 4 maggio 2019 l’uccisione di 10 militari a Magumeri nel nord-est della Nigeria. Lo ha reso noto l’agenzia Amaq, organo di stampa dello Stato Islamico. L’agenzia ha pubblicato le foto dei soldati uccisi. Fonti militari nigeriane hanno confermato la rivendicazione.
- Domenica 21 aprile 2019, Pasqua, una serie di attentati in Sri Lanka hanno ucciso quasi 200 persone. Gli attacchi hanno colpito chiese e hotel dell’Isola.
- L’Isis era tornato a farsi sentire in Siria il 26 luglio 2018. E ha colpito il sud del Paese. Il bersaglio dei miliziani dello Stato Islamico è stata la città di Sweida e i villaggi che la circondano. Secondo i resoconti delle agenzie internazionali, i kamikaze del califfato si sono fatti esplodere in mezzo alla folla dei mercati. Le esplosioni sarebbero state studiate per colpire in modo coordinato. Alcuni terroristi si sono scontrati con le forze governative siriane in sparatorie avvenute in mezzo alla gente. I morti accertati sono oltre 200. Tra loro anche numerosi terroristi, ma anche molti civili e uomini della sicurezza di Damasco. L’Isis avrebbe anche preso ostaggi tra la popolazione. Probabilmente, questo di Sweida è uno degli attentati più sanguinosi messi a segno dallo Stato Islamico.