Il Paese balcanico, a maggioranza musulmana, segue l’onda di Donald Trump e annuncia l’apertura dell’ambasciata in Israele a Gerusalemme. Una scelta inaspettata ma già annunciata lo scorso anno.
Il Kosovo apre a Gerusalemme la sua ambasciata presso lo Stato d’Israele. Il Paese balcanico si unisce a Stati Uniti e Guatemala: gli altri Stati che hanno riconosciuto Gerusalemme capitale d’Israele.
Il primo passo, come si ricorderà, fu fatto da Donald Trump prima di lanciare il suo piano per il Medio Oriente, più conosciuto come l’accordo del secolo. La decisione dell’ex-presidente americano scatenò in un primo momento dure reazioni da parte dei palestinesi, ma poche reazioni tra gli altri Stati arabi.
Fu proprio con la sponsorizzazione americana che il governo di Pristina promise lo scorso anno che avrebbe riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele. Ora le autorità kosovare realizzano la promessa.
La domanda è però questa: perché il Kosovo, a maggioranza musulmana, disse sì a Trump, e a Israele, e ha aperto la sua ambasciata nella città più contesa del Medio Oriente, dando una spallata ai palestinesi?
Wasel Abu Youssef è un membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina. Ha detto all’agenzia Reuters che la scelta del governo del Kosovo va contro la risoluzione dell’Onu e indebolisce la causa palestinese.
Pristina punta a potenziare le relazioni con Israele e a diventare, probabilmente, l’interlocutore di arabi e israeliani. Parlare a arabi e musulmani con l’autorevolezza di avere l’appoggio di Israele.
Il piccolo Paese balcanico vuole giocare la partita diplomatica sul teatro mediorientale. E a Tel Aviv qualcuno il ruolo vuole riconoscerlo. Per gli israeliani il Kosovo fa parte della più ampia normalizzazione delle relazioni diplomatiche con Paesi arabi e musulmani iniziata con l’Amministrazione Trump. Ora si attende la posizione della nuova amministrazione di Joe Biden.
Lo status di Gerusalemme, lo ricordiamo, è uno degli ostacoli principali nel processo di pace tra palestinesi e israeliani. I primi rivendicano Gerusalemme Est come capitale e hanno trovato su questo un ampio sostegno internazionale. Israele ha annesso Gerusalemme est nel 1967 al termine della Guerra dei Sei Giorni. Nessuno Stato, fino a Trump, ha riconosciuto l’annessione della Città Santa.