David Gray è un grande artista. La sua musica ha coinvolto la generazione di fine e inizio secolo. C’è molto Dylan nella sua musica. I cinque migliori album che consiglio.
Riascolto David Gray dopo quasi 23 anni dalla pubblicazione di White Ladder, il suo capolavoro. L’album, perfetto in ogni suo brano e sfumature, mi trascina in quegli anni dove tutto era sfida e conquista, avventura e fiducia nel futuro.
L’artista di Sale (Manchester) ma gallese d’adozione ha una produzione discografica di 12 album in studio, uno dal vivo e tre raccolte. Folk-singer dalle forti influenze dylaniane, Gray ha una voce avvolgente e giri di chitarra tipici della traditional song americana. Personalmente, ci ho sempre sentito una certa influenza irlandese.
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Consiglio, per chi volesse conoscere David Gray, questi cinque album, che ritengo i migliori dell’artista:
- White Ladder *****. Indubbiamente un album da cinque stelle. Anno 1998, non servono presentazioni. E’ un piccolo capolavoro. Ascoltate un brano come Say Hello and Wave Goodbye per capire. Se non è Dylan, poco ci manca.
- A New Day at a Midnight (2002) ****. Altro grande album, raggiunge le vette delle classifiche. Ascoltate le grandissime The Other Side e Be Mine.
- Life in Slow Motion (2005) ****. Ancora quattro stelle per questo album che arriva in vetta alle classifiche. Lo ritengo un po’ più commerciale rispetto agli altri due. Si sente ancora lo stile della ballata.
- Draw The Line (2009) ***1/2. Leggermente sotto tono rispetto ai precedenti. L’album comunque merita per alcune tracce come Harder e Trasformation..
- Gold in a Brass Age (2019) ***1/2. Album recente di Gray. C’è un cambio di passo nella sua musica, che appare meno folk. Nel 2021, David Gray pubblica anche Skellig, ma sinceramente non lo consiglio.
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