Brics d'Egitto

Il governo del Cairo ha presentato la domanda per essere il sesto Stato dell’alleanza tra Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica: i Brics d’Egitto.

L’Egitto ha presentato la domanda per entrare nel Brics, il gruppo di paesi composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. L’ingresso del Cairo segna una svolta importante ed è un’opportunità per aumentare i legami commerciali dello Stato africano. Lo spostamento del baricentro degli scambi economici egiziani permette di ricorrere a valute alternative al dollaro e euro. Il governo potrebbe anche proporre la creazione di una moneta unica.

L’Egitto sta attraversando una fase di crisi economica e l’adesione ai Brics gli offrirebbe un’àncora di salvezza. I Brics stanno costruendo un modello di politica internazionale alternativo a quello occidentale. Hanno promosso il gruppo “Amici dei Brics” del quale fanno parte economie emergenti importanti: Argentina, Bangladesh, Gabon, Repubblica Democratica del Congo, Indonesia, Iran, Kazakistan, Comore, Cuba, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. L’Egitto, che fa parte anch’esso di questo gruppo, vuole fare il salto e entrare nella cabina di comando.

La politica internazionale dell’Egitto cambia quindi rotta. L’ingresso nei Brics ha implicazioni regionali rilevanti. La sua influenza nell’area mediterranea e nordafricana è destinata a aumentare. La cooperazione più stretta con Russia e Cina rovescia il gioco delle parti in alcune aree e destabilizza paesi. Come in Libia e Sudan.

Il rapporto tra il generale Khalifa Haftar, leader della Cirenaica, e il Cairo è sempre più in crisi. Haftar, il leone di Bengasi, ha favorito l’espulsione di migliaia di egiziani dalla Cirenaica, molti di loro erano entrati legalmente e inviavano alle famiglie valuta estera. Il generale libico ha anche appoggiato in Sudan le forze paramilitari di Mohamed Hamdan Dagalo, capo delle forze di supporto rapido (Rsf), che combattono per prendere il potere a Karthum. Per l’Egitto la stabilità del Sudan, che confina a sud, è una questione di sicurezza nazionale. L’ondata di persone in fuga dalla guerra potrebbe riversarsi verso il confine egiziano, una prospettiva che preoccupa molto il governo.

A marzo 2023 l’Egitto ha aderito ufficialmente alla Banca per lo sviluppo economico creata dai paesi Brics.

Leggi anche: Turchia e Egitto ritorno alla diplomazia

Rispondi