Forum India Africa: 600 milioni di dollari per sviluppo africano

Al forum India-Africa di New Delhi, il premier indiano Modi gioca a potenziare i rapporti economici con il continente africano. India a caccia di risorse naturali africane in cambio dell’esportazione di know-how tecnologico nei Paesi africani.

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Si è svolto a New Delhi dal 26 al 29 ottobre il forum India Africa.

(New Delhi)- Il Forum India-Africa appena concluso qui a New Delhi è quello che ha attirato più leader africani  da quando è nato nel 1983. All’Indira Gandhi Stadium, oltre 50 capi di stato del paesi africani hanno ascoltato l’intervento del primo ministro Narendra Modi. E il premier indiano ha soddisfatto le attese annunciando di mettere 600 milioni di dollari per aiutare lo sviluppo dell’Africa.

La percezione che Modi avrebbe fatto un annuncio importante, si respirava già alla vigilia del Forum. Tanto che a New Delhi è arrivato il gotha della politica africana. Ci sono, tra gli altri, i presidenti di Sudafrica e Zimbawe, quelli di Egitto e Sudan.

Il summit è considerato da molti osservatori come un tentativo dell’India di potenziare i suoi legami con il continente africano. L’India ha bisogno delle risorse naturali africane. L’Africa invece ha bisogno dell’esperienza indiana nel high tech come il mobile e l’IT in genere.

In particolare, l’India fa leva sui suoi storici legami con l’Africa, dove molti indiani sono emigrati ai tempi del colonialismo, per rafforzare i rapporti economici e commerciali con il continente.

Gli scambi commerciali tra India e Africa sono ancora contenuti in termini economici. Nel 2015, però, il volume d’affari è raddoppiato rispetto al 2007. Per il premier Modi i rapporti commerciali tra India e Africa hanno davanti a loro una strada in discesa. India e Africa sono, per il leader indiano, “punti luminosi di speranza nell’economia globale”.

 “Un miliardo e 250 milioni di indiani e altrettanti africani sono in movimento” – ha detto Modi. Che ha aggiunto: “Siamo popoli giovani con due terzi di noi sotto i 35 anni. Se è vero che il futuro appartiene ai giovani, allora questo è il secolo giusto per costruire il futuro”.

O.D.

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