Embargo su gas e petrolio. Botta e risposta tra Usa e Russia

Joe Biden annuncia l’embargo sull’importazione di gas e petrolio russo. La Russia minaccia di chiudere i rubinetti all’Europa.

Joe Biden fa un altro passo per piegare l’economia russa e propone una strada all’Europa nonostante lo scetticismo di alcuni Paesi. A lui si aggiunge il premier britannico Boris Johnson.

Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato il divieto di importare gas e petrolio dalla Russia.

Ha parlato di un enorme sacrificio per le famiglie americane perché i costi energetici aumenteranno ancora.

Dall’inizio della guerra, ha spiegato Biden, il carburante è aumentato di 75 centesimi. Ma è il prezzo da pagare per difendere i valori della libertà e della democrazia, ha aggiunto il capo della Casa Bianca.

Biden ha messo in risalto che la scelta dell’embargo su petrolio e gas è stata condivisa in maniera bipartisan dal Congresso degli Stati Uniti. Un segnale di unità che chiede anche il Paese.

Il presidente Usa ha detto che c’è piena unità con l’Europa, pur dipendendo alcuni Paesi da petrolio e gas russo. Ha annunciato che gli Stati Uniti ricorreranno alle loro riserve petrolifere mettendo in campo 60 milioni di barili. L’America, ha aggiunto, lavorerà per l’indipendenza energetica dell’Europa dalla Russia.

L’embargo su petrolio e gas si aggiunge alle pesanti sanzioni alla Russia decise in ambito internazionale. Secondo Biden, il rublo ha già perso il 50% del suo valore e vale come un penny americano.

Biden ha fatto il suo annuncio subito dopo che la Commissione Europea ha comunicato la decisione di ridurre di due terzi la domanda di gas russo. Attualmente, il 40% del gas europeo viene importato dalla Russia.

L’embargo, come ha detto Biden, peserà sul prezzo del petrolio e sulle bollette dei consumatori americani. Ma avrà ripercussioni serie sull’economia russa che dipende in prevalenza dall’esportazione di gas e petrolio. La Russia è il terzo produttore di petrolio al mondo dopo Arabia Saudita e Stati Uniti.

Mosca ha risposto minacciando di chiudere i rubinetti del gas e bloccare le forniture petrolifere verso l’Europa.

Le conseguenze finanziarie possono essere catastrofiche. Gli investitori si aspettano che il brent petrolifero salga a 139 dollari a barile nel giro di una settimana. Si tratterebbe del livello più alto negli ultimi 14 anni.

Il premier britannico Johnson ha seguito l’esempio americano e ha decretato l’embargo su petrolio e gas russo. A Downing Street sono convinti di farcela a raggiungere l’indipendenza energetica dalla Russia entro la fine del 2022.

L’Unione Europea rimane più scettica sull’embargo perché alcuni dipendono in gran parte dalle risorse energetiche russe. In particolare, Olanda e Germania. La Commissione Europea si è impegnata a importare gas e petrolio da altre fonti.

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