Cosa farà l’Italia con la Turchia in Libia?

Turchia in cerca di un ruolo in Libia. L’Italia deve mettere in campo una strategia nel Mediterraneo per controbilanciare l’influenza crescente di Erdogan.

Quale sarà la strategia italiana in Libia? La Turchia del presidente Recep Tayyp Erdogan gioca una partita a tutto campo con il governo alleato di Tripoli. Ha allontanato l’esercito di Khalifa Haftar dalla capitale libica. Ora punta sulla città di Sirte e sulla base aerea di al-Jufra, nel centro quest’ultima del Paese nordafricano. E’ chiaro che Ankara vuole avere la massima influenza in Libia, controllare i flussi petroliferi e ridurre il ruolo della Russia che, con l’Egitto, sostiene Haftar, il leone di Bengasi e della Cirenaica che da oltre un anno ha lanciato la sua offensiva contro il governo di Tripoli presieduto da Feisal al-Serraj e riconosciuto dalle Nazioni Unite. Erdogan è entrato con veemenza nella partita libica. Così come aveva fatto nel 2015 in Siria. Le risorse naturali e energetiche della Libia fanno gola ai turchi. Indirettamente la Turchia ha sfidato Francia e Italia, i due Paesi che si contendono il ruolo di potenza in Libia e nel Mediterraneo. Parigi si sta leccando le ferite e dà segni di voler abbandonare il campo. Il ritiro temporaneo dalla missione Nato che presidia il Mediterraneo lo dimostra. Dopo un incidente diplomatico e navale con la Marina turca a giugno, Emmanuel Macron ha deciso di congelare per un po’ di tempo la partecipazione francese. La politica estera italiana è molto attiva ultimamente. Una delegazione guidata dal ministro degli esteri Luigi Di Maio ha visitato Tripoli di recente e ha incontrato il premier al-Serraj. Il summit ha mostrato le buone relazioni tra i due Paesi e la volontà di proseguire il buon vicinato. Il capo della Farnesina si è impegnato a mettere a disposizione gli sminatori italiani. Serraj ha chiesto un impegno della missione Irina (quella messa in campo dall’Ue nel Mediterraneo) a controllare il traffico di armi da est. Roma però deve tutelare e salvaguardare i suoi interessi. Quelli legati all’estrazione petrolifera e alle pipeline prima di tutto. Ora come farà l’Italia con la Turchia in Libia a salvaguardare i suoi interessi nazionali? E soprattutto quale strategia intende mettere in atto il governo italiano per conservare la propria influenza e bilanciare la Turchia?

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