Congo e Ruanda sull’orlo di una crisi di nervi

Alta tensione tra i due Stati africani. Kinshasa accusa Kigali di sostenere i ribelli del M23. Il Congo espelle l’ambasciatore ruandese e richiama il suo diplomatico dal Ruanda.

Congo e Ruanda sono sull’orlo di una crisi di nervi. La tensione tra i due Stati è altissima. Kinshasa accusa il governo di Kigali di sostenere il gruppo ribelle tutsi M23. Quest’ultimo è autore di attacchi e incursioni sul territorio congolese dalla fine del 2021. I ribelli hanno assediato le due città di Kiwanja e Rutshuru, vicino a Goma, provincia del Nord Kivu.

Il gruppo di ribelli Tutsi del M23 accusa il governo del Congo di non avere onorato l’accordo che prevedeva di inserire i ribelli Tutsi dentro le forze armate congolesi. Il governo ha detto chiaramente che i ribelli del M23 sono criminale che si sono macchiati di crimini contro la popolazione.

La tensione tra Congo e Ruanda ha causato l’interruzione delle relazioni diplomatiche. Il presidente Congolese Felix Tsishekedi ha invitato l’ambasciatore ruandese Vincent Karega a lasciare il Paese entro 48 ore. Il governo ha anche richiamato in patria l’incaricato d’affari a Kigali e ha ordinato al nuovo ambasciatore in Ruanda di non consegnare le lettere di credenziali e rientrare a Kinshasa.

Tutti segnali di una crisi di nervi con in mezzo anche una manifestazione di protesta nell’est del Congo contro il Ruanda per il sostegno al M23. Kigali ha l’aggravante, se così vogliamo chiamarla, che il presidente Paul Kagame è un tutsi, come i ribelli del movimento operativo nella regione del Kivu.

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