La Camera dei Comuni di Westminster boccia il no deal, l’ipotesi di una Brexit senza accordo. May pronta a chiedere una proroga dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona.
La Camera dei Comuni britannica di Westminster boccia il no deal, l’uscita dall’Unione Europea senza alcun accordo, con 321 voti a favore e 278 contrari. Passa dunque l’emendamento del governo che respinge l’ipotesi di un’uscita dalla Ue senza accordo il 29 marzo. Poco prima aveva bocciato con 374 voti contrari e 164 a favore, l’emendamento, a firma dell’ex ministro conservatore Damian Green, cosiddetto compromesso Malthouse, che chiedeva all’esecutivo di procedere con una proroga dell’articolo 50 fino alla mezzanotte del 22 maggio prossimo, data alla quale il Regno Unito dovrà lasciare l’Ue.
Ora ci vuole un accordo. “Se si vuole evitare un no deal, bisogna votare un accordo” ha detto la premier britannica Theresa May. In sostanza, significa che dopo il voto contro l’ipotesi di una Brexit senza accordo, Westminster ha ammesso che un accordo lo vuole.
La premier ha annunciato che chiederà una proroga dell’articolo 50. Una proroga dell’articolo 50 è adesso “inevitabile” ha detto il leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn.
Intanto, la Commissione Europea “prende atto dei voti di questa sera alla Camera dei Comuni. Ci sono solo due modi per lasciare l’Ue: con o senza un accordo“. “L’Ue è preparata per entrambi. Per togliere il ‘no deal’ dal tavolo, non basta votare contro il ‘no deal’: bisogna arrivare ad un accordo. Abbiamo raggiunto un accordo con il primo ministro britannico e l’Ue è pronta a firmarlo”.