La Opel valuta il taglio ore lavoro di 5000 persone. E’ una conseguenza della Brexit. Le auto della casa automobilsitica tedesca non sono più competitive sul mercato britannico dopo il crollo della sterlina rispetto a euro e dollaro.

I primi a pagare un prezzo per la scelta britannica di uscire dall’Unione Europea potrebbero essere 5000 lavoratori della Opel, l’industria automobilistica tedesca che possiede anche il gigante americano General Motors.
Il portavoce del brand tedesco lo ha detto senza lasciare spazio a dubbi. I 5000 lavoratori degli stabilimenti di Ruessesheim (nell’Assia e sede storica dela Opel) e Eisenach (in Turingia) potranno subire tagli forzati delle ore di lavoro, e di conseguenza degli stipendi.
Il motivo, secondo quanto riporta la Bbc, sta nel fatto che dopo Brexit la sterlina si è indebolita rispetto al dollaro e all’euro, rendendo meno competitive sul mercato britannico le auto fabbricate in Germania.
Per la Opel si tratta di un contraccolpo economico notevole perché il Regno Unito è il più grande mercato al mondo dei modelli Opel Corsa e Insigna, che vengono vendute oltre Manica con il brand Vauxhall, marchio della divisione europea della General Motors. Dalla Opel finora non hanno ancora fatto sapere di quanto sarà la diminuzione delle ore lavorative.
Dal voto nel referendum del 23 giugno scorso per l’uscita dall’Ue, la sterlina è scesa da € 1,3 a € 1,15, mentre sul dollaro è calata da $ 1,46 a $ 1,3.