Brexit: Londra non esce dall’Unione Europea il 29 marzo

A Westminster passa la mozione che proroga la data della Brexit. Londra non esce dall’Unione Europea il 29 marzo.

Il 29 marzo Londra non esce dall’Unione Europea. E’ l’ennesimo episodio della saga Brexit che va in onda in mondovisione dagli schermi britannici. Con 412 voti a favore e 202 contrari, la Camera dei Comuni di Westminster ha approvato la mozione che proponeva la proroga dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona. In altre parole è lo slittamento della data del 29 marzo, proposta due anni fa come deadline per uscire dall’Unione Europea.

Westminster ha bocciato invece la proposta di un referendum bis sulla Brexit (85 favorevoli e 334 contrari).

La mozione che proroga la data del 29 marzo è stata presentata dal governo di Theresa May. Nei dettagli prevede che se il Parlamento approva entro il 20 marzo l’accordo di divorzio con l’Unione Europea, allora Londra chiederà a Bruxelles il rinvio della Brexit al 30 giugno. Un periodo che servirà ai britannici per approvare le leggi necessarie a una procedura ordinata di uscita dall’Ue.

Ma cosa succede se l’accordo di divorzio non passa entro il 20 marzo? In base al testo della mozione allora “è altamente probabile” che il Consiglio europeo chieda “una chiaro obiettivo” per il rinvio. Se si prevede un’estensione oltre il 30 giugno allora la Gran Bretagna dovrà partecipare alle elezioni europee.

Sulla questione è intervenuta anche la Commissione Europea. Che ha precisato come sia necessario avere un accordo unanime da parte di tutti gli Stati membri per accogliere la richiesta britannica di proroga per lasciare l’Unione Europea. La decisione dell’Ue sarà presa il 21 e 22 marzo quando i leader europei si riuniranno a Bruxelles per scegliere sulla proroga o meno.

Lo scorso 12 marzo la Camera dei Comuni ha bocciato il nuovo negoziato raggiunto con Bruxelles dal governo britannico. Il giorno dopo Westminster ha scelto l’opzione deal respingendo l’ipotesi di una Brexit no deal.

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