Joe Biden e Xi Jinping sono concordi che va rispettato l’accordo su Taiwan. L’annuncio nel mezzo della crisi tra Pechino e Taipei.
Al rientro a Washington dal suo viaggio istituzionale nel Michigan, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden prova a circoscrivere l’incendio scoppiato tra Cina e Taiwan.
Il leader Usa ha spiegato ai giornalisti di avere avuto un colloquio telefonico con il presidente cinese Xi Jinping durante il quale si sono detti di voler rispettare il cosiddetto accordo di Taiwan (Taiwan agreement).
L’annuncio di Biden arriva nel momento in cui la crisi tra Tapei e Pechino è ai livelli massimi, come ha riconosciuto il ministro degli esteri taiwanese che ha parlato della “tensione più alta degli ultimi quarant’anni”. Il presidente americano ha detto a Xi Jinping, secondo quanto ha raccontato lo stesso Biden, che la Cina non deve fare altro che rispettare il Taiwan agreement, così come gli Stati Uniti.
In diplomazia le parole contano e il leader Usa ha pesato e misurato bene quello ha dichiarato ai giornalisti. Biden ha voluto riferirsi, dietro le righe, alla politica di “una sola Cina” che Washington sostiene da tempo e in base alla quale gli Usa riconoscono Pechino quale governo cinese e non Taipei. E ha messo in chiaro che per la Casa Bianca ha ancora efficacia il Taiwan Relations Act con il quale Washington aveva stabilito che le sue relazioni diplomatiche sono con Pechino e non con Taipei, pur stabilendo che queste relazioni si fondano sull’aspettativa che il futuro di taiwan sarà deciso con mezzi pacifici.
Questa di Biden è una maniera sottile per condannare l’escalation militare tra Cina e Taiwan delle ultime settimane. Pechino da sempre considera Taiwan come una provincia cinese e parte dello Stato, mentre Taiwan si definisce Stato indipendente. La “tensione più alta degli ultimi quarant’anni” è dovuta all’incursione -rilevata dai militari di Taipei- di almeno 148 aerei dell’aeronautica militare cinese nella zona di difesa aerea di Taiwan. Una situazione che è iniziata il 1 ottobre in occasione delle celebrazioni per la nascita della Repubblica Popolare Cinese. Gli Stati Uniti avevano fatto appello alla Cina di cessare le attività militari vicino all’isola di Taiwan.
La situazione giuridica cinese attuale è la seguente: due governi (Taipei e Pechino)affermano entrambi di essere il governo legittimo di tutto il territorio cinese.L’unica soluzione ragionevole ed equa,pro bono pacis,della disputa è il reciproco riconoscimento fra i due governi,rispettivamente per il governo di Pechino della sovranità sul territorio continentale (qui a prescindere dalle dispute di altra provenienza su Tibet e Sinkiang-Uigur) e per il governo di Taipei della sovranità sull’isola di Formosa/Taiwan e annesse (tanto più che storicamente l’isola non è parte integrante della Cina metropolitana,ed appartenne a quell’Impero solo fra il 1683 e il 1895),venendosi così,giustamente e pacificamente a costituire due stati sovrani:la Repubblica popolare cinese e la Repubblica di Taiwan.
11/10/2021
Nearco 7